USB. Ex Lavoratori Saremar traditi

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Equipaggi e Famiglie del M/T Ichnusa

abbandonati dalla Regione

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LA VERITA’:

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ROMA – Ancora una volta, come nel recente passato, la scrivente segreteria è costretta ad intervenire sulla gravosa e paradossale situazione del collegamento marittimo tra i porti di Santa Teresa e Bonifacio.

Il recente blocco del collegamento, con la conseguente fermata FOTO450_saremar_paperon_deianaforzata del M/tr Ichnusa, è l’ultimo inammissibile episodio di uno spregiudicato uso della leva sociale, rappresentata dalla disoccupazione dei lavoratori marittimi, per forzare decisioni politiche a favore di una compagine armatoriale.

E’ evidente il ritardo con cui le istituzioni preposte hanno agito per evitare un tale stato di cose, Assessorato Regionale ai Trasporti e Presidenza della Regione Sardegna, in questa e nelle precedenti legislature, non hanno brillato, di certo, per lungimiranza, progettualità ed azione politica nella gestione della privatizzazione del trasporto marittimo locale.

Ogni ritardo, ogni indecisione del governo regionale riflette i suoi pesanti effetti sull’economia dei territori, sul diritto alla mobilità dei cittadini e sull’occupazione dei lavoratori marittimi.

L’Unione Sindacale di Base attende, dai prossimi incontri calendarizzati, che la Regione Sardegna presenti al tavolo di confronto sindacale valide soluzioni per assicurare la stabilizzazione del collegamento Santa Teresa–Bonifacio.

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Ciò che continua a preoccuparci è, però, l’assenza di soluzioni tangibili, accompagnata da un grande rumore mediatico il cui fine non è quello di sostenere le ragioni delle comunità locali o dei lavoratori in difficoltà occupazionale ma, di attaccare il gruppo Onorato per ovvie finalità speculative, rispondenti agli interessi di alcuni cartelli armatoriali.

Non ci appassiona le dietrologia, ma la scandalosa vicenda Saremar, prima condotta al fallimento dalla politica, e poi dalla stessa rottamata sotto le mentite spoglie della privatizzazione…

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…ci impone di ricordare che altre vicende, come quella di Tirrenia o di Toremar, si sono chiuse ben diversamente con incremento di linee e frequenze, il mantenimento occupazionale e contrattuale, ed in alcuni casi anche con nuove assunzioni di personale Sardo.

Riteniamo inammissibile che a pochi mesi della privatizzazione di SAREMAR, e dalla vendita della sua flotta, ci ritroviamo a dover discutere ancora di occupazione, di linee sospese e di prospettive incerte!

Anche ad un osservatore distratto appare chiaro che il tentativo in atto, sostenuto da alcuni media regionali, è quello di difendere la posizione di rendita di chi, dividendosi le spoglie della defunta Saremar, ha assunto l’impegno di esercire le linee regionali marittime ma, di fatto, pretende la greppia dei finanziamenti regionali e quindi, il mantenimento di un privilegio monopolista sulla linea per la Corsica.

La recente proposta avanzata dal gruppo Onorato, per il mantenimento annuale del collegamento Santa–Teresa Bonifacio, allo stato rappresenta il solo atto concreto che, garantendo l’immediata ripresa del collegamento, salvaguarda la stabilizzazione contrattuale ed occupazionale dei lavoratori marittimi, senza alcun costo a carico dell’erario regionale.

L’Unione Sindacale di Base ritiene che ogni soluzione vada attentamente valutata, e quella presentata dalla Moby rappresenta una svolta nella palude delle promesse, dei licenziamenti e dei bandi fantasma.

Al governo regionale, spetta il compito di assumere decisioni al passo con i bisogni sociali; i lavoratori marittimi, le comunità e gli imprenditori locali non possono attendere oltre.

Unione Sindacale di Base – Lavoro Privato
Segreteria Nazionale Trasporti – Settore Mare e Porti

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