Valerio Scanu incanta Verona

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VERONA – Questa del 2016 è un’altra estate di successi per l’artista maddalenino Valerio Scanu. Dopo la partecipazione al Festival di Sanremo con il brano scritto per lui da Fabrizio Moro,  la conquista di due dischi d’oro, anzi Finalmente Piove ormai è quasi platino, Valerio ha portato il suo Finalmente Piove Live tour, in giro per l’Italia, con tappe tutte sold out.

L’ultima in ordine di tempo quella di domenica 28 agosto, all’anfiteatro Romano di Verona.

Valerio Scanu è cresciuto e anche tanto, quello di Verona è stato un concerto dove non si è risparmiato, due ore e mezza di musica, ben 25 brani in scaletta, dove si sono alternati momenti in acustico con brani tratti da suoi precedenti lavori musicali, brani dell’ultimo album e duetti con gli ospiti Antonella Lo Coco e con il cagliaritano Maurizio Di Cesare, primo artista ad essere prodotto dalla Naty Love You, l’etichetta indipendente di Scanu.

velerio 2Tanti i momenti emozionanti durante la serata, con una dedica speciale al nonno Sebastiano venuto a mancare qualche mese fa.

Questa tappa del Finalmente Piove Live tour oltre alla presenza del main sponsor Melegatti, vedeva anche il patrocinio del comune di Verona.

Location suggestiva e ricca di storia quella del Teatro Romano, che unita allo charme e alla passione viscerale per l’arte del canto da parte di Valerio, hanno dato vita ad un’alchimia perfetta, trasformando il tutto in uno spettacolo unico, scandito da note dal ritmo elettronico e dance fino a raggiungere l’apice  con il Nessun Dorma finale.

Nel racconto di chi era presente proviamo a farvi rivivere l’atmosfera della serata.

“Ancora una sera, ancora un’ora, ancora una lacrima di felicità…”

Inizia così Encore un soir un brano intimo, toccante, pieno di pathos. Un brano di Celine Dion, che nella meravigliosa suggestione del Teatro Romano di Verona, abbiamo potuto ascoltare da Valerio.

Sapevamo che lo avrebbe interpretato, eravamo pronti ad essere stupiti ancora da quella voce capace di prodigi, ma come ogni volta succede, dopo alcuni secondi, lui ha preso la musica, ne ha fatto energia, e l’ ha trasformata in note. Una pronuncia francese perfetta ha reso ancora più carezzevole il tutto e la sua immedesimazione nel brano ha trovato nella scelta, di condividere con tutti noi una foto con il suo caro nonno,la sua dolcissima realizzazione.

Dicevo, Il teatro Romano di Verona. Questa volta, come poche altre, la location ha fatto la differenza: un luogo intriso di secoli, di storia, di arte sempiterna, si è fuso con il nostro sentire, con la nostra gioia di esserci, con l’attesa di quello che Valerio ci avrebbe riservato,  in un mosaico di emozioni difficili da contenere.

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Ci aveva promesso che non sarebbe stato uno spettacolo qualunque e lui le promesse le mantiene, ma inevitabilmente si supera. Chiamarlo spettacolo non mi sembra esatto. È stata una festa. La festa di tutti noi che facevamo festa insieme a lui, la sua musica, la sua verve, il suo donarsi fino all’ultima nota e all’ultimo sorriso, gli ospiti d’ onore.

Un viaggio che si è snodato attraverso tutti i brani dell’ ultimo album Finalmente Piove, facendo tappa su alcuni dei brani più significativi dei precedenti lavori, riproposti con nuovi accattivanti arrangiamenti o semplicemente nella loro veste originale, per regalarci un tuffo nella memoria, per ricordarci che tante cose sono passate, insieme, ma che, come piace sottolineare a Valerio,

“Il bello deve ancora venire”.

Immancabili le gags, sempre spontanee, frutto della sua personalità prorompente , della sua sagacia e anche, cosa non di poca importanza, del grande affiatamento con la sua band, che sempre, più spesso viene coinvolta in simpatici scambi di battute e situazioni esilaranti. Ottimi musicisti, seri professionisti, che fanno sempre da spalla in maniera spiritosissima al suo essere anche intrattenitore per vocazione. Una gran bella atmosfera  sul palco, fatta di rispetto artistico, impegno, ma anche di amicizia.

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E tanta la riconoscenza che gli ospiti della serata, i Metrò, Antonella Lo Coco e Maurizio Di Cesare, hanno espresso nei confronti di Valerio per averli voluti sul palco con lui a condividere quel momento.

Sono seguiti i loro inediti, applauditissimi.

Il momento Tale e Quale, come sempre, permette a Valerio di mostrarsi nell’altra sua arte, l’imitazione. La presenza ai cori di Daniela “DadaLoi”, sua coach all’interno del programma, nonché sua grande sostenitrice, ha reso ancora più entusiasmante l’avvicendarsi delle imitazioni.  Come al concerto di Roma dello scorso aprile, la chicca esilarante al massimo, anche se perfetta, della Scanu- Patty Pravo, ed il passaggio tra il pubblico sull’ormai iconica Scanu-Orietta Berti.

Atmosfere di un  altro tipo sul brano più introspettivo dell’ultimo album, “Aspettiamo”: torce ed accendini ondeggiavano e costellavano la platea.

Divertente anche il tentativo di fare una sorpresa sollevando letterine gonfiabili che formavano la scritta “Per sempre accanto al passo tuo“. Parlo di tentativo perché, in effetti, vuoi una lettera sollevata in anticipo, una in ritardo, una messa di sbieco, l’ impresa per Valerio è stata ardua, ma ad ogni modo andata a buon fine!

Il momento finale, stavolta, a ritmo di dance anni ’80, è stato l’ apoteosi della festa. Tutti sotto al palco, a scatenarsi , incitati a darsi alle danze  come se non ci fosse un domani, ” come fosse l’ ultimo dell’anno”, per la precisione.

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Passare da questa pista da ballo improvvisata alle note del Nessun Dorma. Un volo pindarico del cuore. Intenso, preciso, roboante, incredibile quel “Vincerò‘”. Eppure ce lo ha regalato ancora, ed è stato tenerissimo notare una lacrima scendere dagli occhi di Dada.

Ma alcuni di noi non erano da meno, me compresa.

Lacrime di emozione, di nostalgia anche, perché quella arriva subito, immediatamente dopo la fine. Vorresti riportare indietro le lancette… ancora una sera…

Ma per  ora basta. 

Dove le parole tacciono, parla la musica.

Come rcitano i versi del poeta russo Osip Mandel’štam :

A cantare davvero

e in pienezza di cuore

finalmente

tutto il resto

scompare: non rimane 

che spazio, stelle e voce…

Carmela Giovinazzo 

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