Vertenza Asl, oggi vertice dal prefetto
da La Nuova Sardegna
Tentativo di conciliazione tra le organizzazioni sindacali e la direzione generale dell’azienda sanitaria
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OLBIA – Il prefetto di Sassari ha convocato per oggi i sindacati della Funzione pubblica e del comparto sanità e il direttore amministrativo dell’Asl 2 di Olbia, un incontro per tentare la conciliazione tra le parti, dopo la proclamazione dello stato di agitazione e dello sciopero per il 19 febbraio dei dipendenti dell’Asl 2.
La mobilitazione degli oltre 850 lavoratori del comparto sanità è partita al termine di tre assemblee che si svolte negli ospedali di Tempio, Olbia e La Maddalena, il 27, 28 e 29 gennaio: i dipendenti chiedono il rispetto dell’accordo sottoscritto dalle organizzazioni sindacali con la Direzione generale dell’Asl 2 in merito alla “progressione economica orizzontale” per l’anno 2015, ovvero un riconoscimento economico e giuridico in base al profilo professionale. Lo stato di agitazione proclamato da tutte le sigle sindacali – le segreterie di Cgil, Cisl e Uil Funzione pubblica, Fsi, Nursind, Usb, Nursing Up e le Rsu aziendali – è stato formalizzato qualche giorno fa nella lettera inviata al Prefetto di Sassari e alla Direzione generale dell’Asl, con la quale si annuncia contestualmente lo sciopero di tre ore, a fine turno, il 19 febbraio, se nel frattempo non si troverà un accordo.
Questa mattina alle ore 11, il tentativo di conciliazione davanti al prefetto. «Questo incontro è molto atteso dai lavoratori del comparto sanità che sperano nella soluzione del problema così da scongiurare lo sciopero del 19 febbraio – spiega il segretario generale della Cisl Fp, Alma Viola – Le organizzazioni sindacali confidano che si possa trovare un accordo soddisfacente fra le parti, al fine di vedere riconosciuti i propri diritti, e scongiurare così i disagi che coinvolgerebbero i cittadini nel loro diritto alle prestazioni sanitarie. Sottolineiamo, al momento – prosegue Viola – la totale assenza di comunicazione da parte della Direzione generale di qualsiasi tentativo di accordo, dimostrando in tal modo la propria indifferenza verso i lavoratori del comparto che sono il motore per far funzionare al meglio la macchina della sanità ospedaliera. Lavoratori che si sono sempre prodigati al meglio per il buon funzionamento del sistema sanitario».
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