Zelensky ai Russi: “Lasciate Putin o sarete uccisi uno a uno”. Diplomazia lontana e rischio nucleare sempre più probabile
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Dal mondo… a due passi da Noi:
Forse, ancora non ce ne rendiamo conto…
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REDAZIONE – La guerra in Ucraina giunge al 221esimo giorno ancora nel segno della controffensiva ucraina e dei bombardamenti. Zelensky si sente forte con l’Occidente alle spalle e continua a minacciare anche lui. La Russia ammette la ritirata nella regione di Donetsk, appena annessa. Tornano alti i timori di escalation nucleare, con il leader ceceno Kadyrov che suggerisce l’uso di armi tattiche atomiche.
Incredibile come ancora l’occidente continua a guardare senza assumere iniziative diplomatiche che portino ad una pace, sia verso la Russia ma anche verso l’Ucraina.
Dopo la liberazione di Lyman, nel Donetsk appenna annesso da Mosca, Zelensky alza decisamente i toni dello scontro e rivolge un monito ai russi: “Se non risolvete il vostro problema con colui che ha iniziato la guerra, e cioè Putin, sarete uccisi uno a uno“. E garantisce: “Dopo Lyman pianteremo altre bandiere ucraine nel Donbass“. (In un attacco russo contro auto in fuga nella regione di Kharkiv, sono rimasti uccisi anche 13 bambini e una donna incinta: oltre venti in tutto le vittime. È il secondo convoglio di civili attaccato nel giro di due giorni).
Nel frattempo, dopo il ritiro dalle truppe russe dalla città strategica di Lyman, nella regione di Donetsk, il leader ceceno Ramzan Kadyrov ha invitato Mosca a valutare l’impiego di un’arma nucleare a basso potenziale in Ucraina: “A mio parere dovrebbero essere prese misure più drastiche, fino alla dichiarazione della legge marziale nelle zone di confine e l’uso di armi nucleari a basso potenziale. Questo è l’unico modo per andare avanti.”, ha detto Kadyrov in un messaggio diffuso su Telegram in cui torna a criticare duramente i comandi russi.
Lo spettro di una escalation nucleare dell’invasione russa dopo l’annessione “farsa” di quattro regioni ucraine, agita gli Stati Uniti. Il Presidente USA Joe Biden e il Pentagono, insieme alla Nato e agli alleati europei, prendono sul serio la minaccia di Vladimir Putin e stanno soppesando le eventuali risposte a uno scenario che sembrava sepolto con la fine della guerra fredda.
“Dopo tutte le chiacchiere e le minacce da parte di Putin, c’è il rischio che prenda in considerazione l’uso dell’arma nucleare, ma al momento non vediamo indicazioni sull’imminente uso di armi atomiche” – ha spiegato il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan, che ha anche ricordato che gli Stati Uniti “privatamente sono stati chiari con Mosca su quali sarebbero le conseguenze e l’azione risoluta – e ha precisato che – non le telegraferemo pubblicamente. I militari americani in Europa sono pronti a ogni evenienza“, dopo che il loro numero è salito a oltre 100 mila uomini in seguito dell’invasione russa – (un numero che non si vedeva dal 2005, quando era in corso la “guerra al terrorismo“, scatenata dopo l’11 settembre).
Washington mantiene quindi una ambiguità strategica, molto lontana dall’azione diplomatica per giungere ad una tregua… molto pericolosa per tutti… e ancora non ce ne rendiamo conto! – (…altro che crisi energetica e/o povertà in Italia, ci stiamo avvicinando ad una catastrofe…)
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