Armi Nucleari. Cosa sono e come funzionano i codici, in mano ai “3 Russi”

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REDAZIONE(5 ott. 2022) – Ci sono 3 valigette contenenti i codici e sono in mano al presidente russo Putin, al capo di Stato maggiore Gerasimov e al ministro della Difesa Shoigu.

Per il lancio dei missili è obbligatorio avere il via libera da tutte e 3 le autorità. (Si calcola che per l’emissione dell’ordine di lancio, un missile possa essere sparato in un lasso di tempo che va tra i 9 e i 15 minuti circa…)

La Russia può utilizzare l’arsenale nucleare solo in caso di minaccia all’esistenza dello Stato o come risposta equivalente a un’aggressione con uso di armi di distruzione di massa, secondo la dottrina militare del Paese.

E tuttavia ora che i confini dello Stato russo si sono allargati con le annessioni “referendarie”, allungandosi su regioni ucraine che stanno ancora vivendo in uno stato di guerra, i concetti di sicurezza nazionale rischiano una fluidità molto pericolosa.

Useremo armi mai viste contro chi ci minaccia“, ha detto Vladimir Putin paventando per l’ennesima volta un conflitto nucleare.

Ma quali sono queste armi ancora sconosciute?

In realtà più che sconosciute sono armi non ancora utilizzate sui campi di battaglia ma che tutti conoscono per le “esercitazioni” svolte negli anni passati.

Si tratta di missili, soprattutto ipersonici, che potrebbero “bucare” gli scudi di protezione dei Paesi occidentali. Armi in grado di raggiungere velocità superiori al suono e obiettivi distanti migliaia di chilometri. E nel contempo trasportando centinaia di chilogrammi di esplosivo, anche atomico.

Parliamo del famigerato Samat o Satan 2 come viene chiamato a Mosca: ordigno in grado di raggiungere obiettivi a 18mila Km o il più “piccoloAvangard, anch’esso ipersonico e con un raggio d’azione di circa 6mila km. Missili sui cui però l’intelligence di diversi Paesi mettono dei grossi punti interrogativi sulla effettiva efficacia.

                 

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LE ARMI NUCLEARI TATTICHE

Vladimir Putin potrebbe ricorrere alle armi nucleari tattiche che, secondo gli esperti, in questo frangente della guerra in Ucraina vengono spesso invocate dagli ambienti militari russi.

Il compito principale delle armi nucleari tattiche è la massima efficacia di combattimento con la dimensione minima delle munizioni. Le armi nucleari tattiche, a differenza di quelle strategiche, non possono distruggere intere città e sono destinate ad attacchi mirati contro le posizioni nemiche.

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LE ARMI NUCLEARI STRATEGICHE

Nelle armi nucleari strategiche, invece, la potenza in TNT equivalente è molto piu’ alta. Al momento, però, non esiste una definizione univoca ed esaustiva di quali armi nucleari debbano essere considerate tattiche. Non esiste un confine chiaro tra armi tattiche e strategiche e l’attribuzione di armi nucleari all’uno o all’altro tipo può variare a seconda delle condizioni per il loro utilizzo.

Qualunque esperto spiega che a far la differenza non è il missile ma cosa c’è dentro, oltre ovviamente a come viene “consegnato“.

Per le armi tattiche, vengono utilizzati proiettili e installazioni di artiglieria, sistemi missilistici terrestri e navali, sistemi antimissilistici, mine navali e siluri.

I sistemi russi Iskander-M possono arrivare fino a 500 chilometri, mentre i Kalibr possono arrivare a una distanza di 4.500 chilometri. Ogni missile sarà in grado di trasportare la parte nucleare di una carica equivalente a 50 chilotoni di tritolo. Per capire serve un confronto: durante il bombardamento di Hiroshima, è stata utilizzata una bomba (aerea) da 13 chilotoni. Secondo l’esperto militare russo Alexei Leonkov alcuni tipi di armi, come i missili Iskander, hanno una testata speciale. Ci sono poi il missile Kh-102 e il missile Kh-55: anch’essi hanno anche una testata speciale. Tutti questi tipi di armi nucleari tattiche sono progettati per essere utilizzati in un conflitto in cui l’arma principale è già stata utilizzata.

È infatti possibile colpire con armi nucleari tattiche da un aereo da combattimento, la cui portata raggiunge gli 8.000 chilometri, ma se equipaggiato con missili a lungo raggio la distanza è ben diversa: fino a 600 chilometri. Questi velivoli includono i caccia Su-34, Il-38, Tu-142 e il bombardiere supersonico Tu-22M3. In caso di “attacco al territorio russo”, i bombardieri missilistici dell’aviazione strategica a lungo raggio, il già citato Tu-22M3, e i Tu-160 e Tu-95 agiranno principalmente come vettori di armi nucleari tattiche, spiega Leonkov a Life.ru.

La Russia ha inoltre a disposizione portatori di munizioni di armi nucleari tattiche per l’artiglieria delle forze di terra con un calibro superiore a 152 mm. Il semovente d’artiglieria di fabbricazione sovietica prima e russa poi Msta (nome in codice NATO: Farm) e il Semovente 2S5 Giatsint (Giacinto in italiano). L’obice semovente pesante 2S7 Pion (nome in codice NATO: M1975) da 203 mm, i sistemi di artiglieria superpesante 2S7M Malka con capacità nucleare per il servizio in prima linea, e il 2S4 Tyulpan, bestia da 30 tonnellate che sarebbe già presente in Donbass.

La potenza di un missile nucleare tattico è sufficiente per sostituire un centinaio di proiettili convenzionali utilizzati per distruggere singoli oggetti. Per sconfiggere, ad esempio, l’accumulo di equipaggiamento o manodopera nemica, sarà sufficiente un proiettile tattico nucleare. Una potenza di uno o due kilotoni (questo è circa 50-100 volte inferiore rispetto al caso dei missili aeronautici) sarà sufficiente per distruggere le concentrazioni nemiche su una vasta area senza danni all’ambiente. “Naturalmente, un piccolo calibro provoca relativamente meno danni”, ha spiegato all’agenzia di stampa russa Ria Novosti l’esperto militare Viktor Litvinenko. “Ma il problema principale è che né le armi tattiche né quelle strategiche sono state utilizzate nella pratica nelle operazioni di combattimento. Pertanto, le conseguenze del suo utilizzo potrebbero essere comunque molto gravi. Per questo le armi nucleari devono rimanere un deterrente“.

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(Fonte: CSS Missile Defense Projet)

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