CULTURA & SPETTACOLO

1 marzo 1915-2022. L’Anniversario della Brigata Sassari

.

“Forza Paris”

.

La Brigata Sassari è una brigata di fanteria meccanizzata dell’Esercito Italiano, parte della Divisione “Acqui”. Il 151º reggimento fanteria “Sassari”, con sede a Cagliari nella caserma Monfenera, e il 152º reggimento fanteria “Sassari” con sede a Sassari nella caserma Gonzaga, insieme costituiscono il nucleo storico della brigata. È una delle unità italiane più presenti nei teatri operativi in operazioni di risoluzione delle crisi ed è classificata dall’Esercito come “forza di proiezione”.

La Brigata Tattaresa nacque il 1º marzo 1915 da due reggimenti, il 151º fanteria a Sinnai e il 152º fanteria stanziato a Tempio Pausania: la particolarità di questi reparti è che sono composti quasi interamente da sardi, e quindi sono uniti da un forte senso identitario.

Già in passato c’erano stati gruppi militari formati da conterranei sardi, tra cui la Cohors II Sardorum in epoca romana, schierata in Nord Africa e costituita solo da ausiliari sardi, diversi tercios reclutati nel periodo iberico, il Reggimento di Sardegna in quello sabaudo e la Brigata Cagliari operante tra il 1862 ed il 1991. Stando alle informazioni, la decisione di costituire una brigata di soli Sardi avrebbe avuto origine da una rissa concitata tra un esiguo gruppo di artiglieri sardi e un reggimento di “continentali”, al termine della quale il primo – numericamente molto inferiore – sarebbe riuscito a sbarazzarsi facilmente dei rivali.

La Brigata “Sassari” venne subito messa in servizio nella prima guerra mondiale, quando combatté sull’Isonzo e ottenne la citazione sul bollettino del Comando Supremo come migliore unità, per le sue azioni eroiche negli scontri di Bosco Cappuccio, Bosco Lancia e Bosco Triangolare.

Nel 1916 combatté sull’Altopiano di Asiago, ricevendo la prima medaglia d’oro per la riconquista dei monti del massiccio delle Melette (il Monte Fior, il Monte Castelgomberto, il Monte Spil e il Monte Miela) e del Monte Zebio. Molti episodi di queste giornate sono descritti das Emilio Lussu in Un anno sull’altipiano.

Una narrazione di tali eventi si trova nel memoriale Un anno sull’Altipiano” di Emilio Lussu, ai tempi un ufficiale della Brigata.

Nel novembre e dicembre 1917, in seguito alla Battaglia di Caporetto, la “Sassari” combatté sul Piave per fermare le truppe austriache che già avevano occupato tutto il Friuli e parte del Veneto. Nel 1918 combatté nella battaglia dei Tre Monti prendendo il Col del Rosso, il Col d’Ecchele e il Monte Valbella, ottenendo una seconda medaglia d’oro.

La Brigata “Sassari” ebbe in queste azioni un alto numero di vittime, il 13,8 per cento degli effettivi contro il 10,4 della media nazionale (138 Sassarini ogni 1000 incorporati contro la media nazionale di 104). Le perdite subite furono 3.817 tra morti e dispersi, e 9.104 tra mutilati e feriti.

La Brigata – (che generalmente inquadrava 6.000 soldati) – venne ricostituita due volte; per rigenerarla furono trasferiti nelle sue file i soldati sardi che militavano in altri reggimenti.

.

Tanti Auguri!

.

.

.