CRONACA ED EVENTI

Agenti uccisi a Trieste: “C’è un video della sparatoria con scene drammatiche”

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L’omicida non ha risposto alle domande dei Giudici e degli inquirenti. Sequestrate le fondine degli agenti

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TRIESTE – La sera prima della sparatoria in questura Alejandro Stephan Meran diceva alla madre Betania di sentire delle voci “Non riusciva a dormire. Sentiva delle voci, che lo stavano perseguitando e lo volevano ammazzare – ha detto la madre -. Cercavo di calmarlo dicendogli di stare tranquillo, di dormire e che sarebbe passato. E mi diceva: ‘Mamma non senti la voce? Non lo vedi? Mi vuole uccidere“.

Ma il GIP del Tribunale di Trieste, nonostante le dichiarazioni della madre di  Meran, nell’ordinanza che dispone il carcere per l’uomo  rileva l’assenza di riscontri oggettivi su una possibile malattia psichica dell’uomo.  Secondo quanto è rilevato nel decreto di fermo durante la sparatoria nella Questura di Trieste ha mostrato “lucidità” portando avanti “l’azione aggressiva“. Per gli inquirenti le uniche prove su un presunto disagio psichico provengono dalle testimonianze dei familiari e sono dunque di parte. Verifiche verranno fatte eventualmente in un momento successivo oppure nel caso che dalla Germania giungessero atti o documenti a comprovare che Alejandro Stephan Meran era seguito da operatori sanitari per disagi psichici.

Sarebbero quindi sedici i colpi sparati da Meran. Il domenicano che ha ucciso due agenti in questura, ha esploso i proiettili impugnando le pistole di entrambe le vittime. In seguito è stato accertato che l’uomo aveva esaurito i caricatori di almeno una delle due pistole, ha sparato dentro e fuori l’edificio, contro gli agenti negli uffici, contro il personale di guardia e contro i poliziotti della Mobile in auto davanti alla Questura. Viene confermato che gli agenti rispondendo al fuoco hanno esploso 6 colpi. Dunque sono stati 22 i colpi sparati nel pomeriggio di sangue alla Questura di Trieste.

Sequestrate le fondine degli agenti, il sindacato Sap accusa: “C’erano problemi…“. Il Dipartimento di pubblica sicurezza il 2 ottobre faceva sapere che al riguardo erano in corso verifiche e precisa, anche, che al momento non c’è nessuna prova di fondine inadeguate.

Le telecamere nell’atrio e quelle all’esterno del palazzo della Questura triestina, sequestrate dall’autorità giudiziaria, avrebbero ripreso una parte della sparatoria, ovvero il conflitto a fuoco col personale di guardia e il tentativo di fuga di Meran, subito dopo l’omicidio due poliziotti. “Fasi estremamente concitate al tempo stesso drammaticheha commentato il questore di Trieste, Giuseppe Petronziche hanno testimoniato la capacità di risposta dell’apparato che è riuscito a rendere inerte e a fermare la persona immediatamente, scongiurando la possibilità che potesse fare danni peggiori. L’omicida aveva delle armi in pugno ed era all’interno della Questura, fortunatamente e tragicamente c’eravamo solo noi poliziotti, quindi fortunatamente non erano esposte altre persone. La potenzialitàha concluso il Questoreera tale che il bilancio avrebbe potuto essere più tragico“.

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