POLITICA

Annalisa Gulino: “l’Assessora Porcu da risposte distorte per rigirare la frittata… ma chi paga sono sempre i cittadini”

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…se vogliamo fare i brillanti, allora raccontiamola tutta e bene!

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LA MADDALENA – “Vedo che è ricorrente rispondere dando informazioni sommarie, distorte e rigirare la frittata. Non è una questione di moralità ma di impiego soldi pubblici e non sono certo io abituata a dare lezioni a nessuno o a strumentalizzare le informazioni. So bene che le risorse NON sono andate perse e  che i soldi sarebbero andati in avanzo ma, in questo caso, le giustificazioni tecniche non rilevano, quindi, sgombriamo il campo da fraintendimenti e lasciamole da parte.

Se vogliamo essere corretti nel dare informazioni, la ditta che si è aggiudicata l’appalto ha firmato un contratto, accettando così l’incarico e le condizioni in esso contenute; ha deciso, successivamente, di non procedere con i lavori e, questo, non è certo una responsabilità della politica, come invece qualcuno vuole, strumentalmente,  far credere.

A tal proposito, voglio ricordare che, la competenza sugli atti di gestione, come la predisposizione di bandi e gare d’appalto, è materia  dei Dirigenti e non dei politici, Dirigenti che si muovono entro le norme e, la politica, non ci DEVE e non ci dovrebbe entrare. La politica decide dove allocare le risorse per raggiungere gli obiettivi che si è prefissata.

Se l’assessore Porcu non dovesse ancora conoscere i contenuti del progetto del Parco Isuledda, le faccio presente che, all’interno dell’area in questione, sono previsti spazi di aggregazione per tutte le età, comprese aree gioco per bambini a cui lei stessa fa riferimento come obiettivo prioritario e a cui, giustamente, tiene molto. Rilevo, quindi, che il progetto rispondeva anche alla programmazione dell’attuale amministrazione ma, nonostante tutto, non è stato riprogrammato nel triennio, pur avendo le risorse a disposizione, come prontamente dichiarato dallo stesso assessore.

Evidentemente, sono prevalse altre motivazioni.

Le intenzioni politiche vanno dimostrate con gli atti amministrativi e, oggi, invece, gli atti approvati nel Consiglio Comunale del 25 gennaio, ci dicono che il Parco di Moneta, pur prevedendo aree gioco per bambini, è stato stralciato  e chiuso in un cassetto per chissà quanto tempo ed, invece, poteva essere riprogrammato nel triennio 2021–2023.

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Una scelta politica!

Senza presunzione, però, una lezione che ho imparato nella mia esperienza amministrativa, all’assessore Porcu la voglio trasmettere: Mai vergognarsi delle scelte politiche che si fanno, se queste sono suggerite da buoni propositi ed interessi generali.

Per cui, visto che, come dichiarato da lei stessa in Consiglio Comunale, e anche gli atti lo dimostrano,  l’opera non rientra tra le priorità di questa amministrazione, si dovrebbe far carico delle critiche che tale scelta provoca, spiegare ai cittadini perché non lo sia e, contestualmente, fare una proposta politica alternativa altrettanto valida, senza trovare giustificazioni che niente hanno a che fare con l’argomento trattato e servono solo a distrarre e a creare un diversivo.

Nonostante io sia sempre stata abituata a guardare avanti e non indietro, a valutare cosa ho fatto come amministratore, e non cosa non hanno fatto le altre amministrazioni,  questa è l’occasione per voltarmi e guardare indietro, per chiarire, ancora una volta, la storia del PUC, ormai ricorrente, in cui  l’attuale amministrazione si rifugia per attacchi politici, forse perché non ha altri argomenti.

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Il PUC ed i soldi spesi

Le risorse a cui la Porcu si riferisce, NON sono stati persi da me, come strumentalmente si vuole far credere ma sono stati spesi dall’amministrazione Comiti,  nei due mandati in cui ha amministrato, per adeguare il PUC al PPR e questo mi preme precisarlo, non per recriminare e giudicare l’operato di altre amministrazioni ma per dovere di informazione, sempre con l’onestà intellettuale che ci deve contraddistinguere.

L’amministrazione Comiti, in un percorso iniziato nel 2007,  arrivò ad adottare il PUC nel 2015, cioè a fare il primo passaggio in Consiglio Comunale.

Con il subentro dell’amministrazione Montella nel 2015, sulla strada già tracciata, e gli atti lo dimostrano, si proseguì nell’iter di approvazione previsto dalla normativa, che sarebbe dovuto approdare all’approvazione definitiva del Piano precedentemente adottato.

Dai vari incontri e confronti con la Regione Sardegna, il PUC prodotto nel 2015, però, come ben documentabile e riscontrabile nel relativo carteggio, era carente di diversi studi ed elaborati ed, in buona parte, non era coerente con il PPR.

In sostanza, quel piano adottato nel 2015, non poteva proseguire e concludere il suo iter senza importanti modifiche, se non con una bocciatura.

Si dovette procedere con una rielaborazione, con le integrazioni ed il completamento dei procedimenti sottesi, come contemplato dalla normativa. Le novità normative nel frattempo sopraggiunte, hanno introdotto un nuovo iter per l’adeguamento del PUC che prevede, prima dell’adozione dello stesso,  la preventiva approvazione di uno studio di Compatibilità Idraulica dell’intero territorio comunale, l’avvio della Co-pianificazione con la Sovrintendenza e l’approvazione di un PUC preliminare, passaggi che richiedono lunghi tempi di elaborazione ed approvazione ma che l’amministrazione Montella, di cui ero assessore all’Urbanistica, ha percorso, concludendo così positivamente complessi procedimenti urbanistici e creando una base solida di sopporto e riferimento per proseguire nell’iter di adeguamento del PUC al PPR, eredità che l’amministrazione LAI potrà raccogliere e trarne beneficio nell’interesse della comunità.

Oppure, se l’amministrazione LAI preferisce, può riesumare il Piano adottato nel 2015, presente negli scaffali dell’ufficio tecnico, e vedere se riesce a portarlo in approvazione definitiva così com’è!

Spesso ci si riempie la bocca di teorie, si sputano sentenze e si danno giudizi avventati per colpire o sminuire la parte politica avversaria ma, quando si parla di urbanistica, si affronta una materia articolata e si trattano procedimenti complessi che, spesso, non si conoscono, non se ne  comprendono le dinamiche e si rischia di fare delle gran brutte figure.

Spero di aver chiarito, a chi interessa la chiarezza e la verità dei fatti, la questione dei soldi spesi per il PUC, argomento che, ormai, come un disco rotto, l’amministrazione tira fuori strumentalmente per attaccare politicamente il mio operato da ex amministratore ma, temo, si debbano trovare altri argomenti che abbiano reale fondamento.

Quindi: Questa storia del PUC non attacca piu!… trovate un’altra via d’uscita…“

Il Consigliere di Minoranza

Arch. Annalisa Gulino

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