POLITICA

Cataldi. Evitiamo la svendita della Saremar

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Manca la coesione e l’unanimità politica?

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deiana_paperoneLA MADDALENA – Salvare la Saremar dalla svendita, portata avanti con particolare insistenza dall’Assessore Deiana, che vuole a tutti costi cedere la Compagnia ad un privato – (dopo aver ottenuto anche il sostegno dalla precedente amministrazione Comiti di centro sinistra), è un argomento che – a mio avviso – continua a produrre solamente ”campagna elettorale a scopi di potere personale” a spese dei lavoratori e dei cittadini Isolani interessati.

Una battaglia popolare caratterizzata dal falso tentativo di non svendere la Saremar ma di privatizzarla… forse con una bacchetta magica, invocando persino quei canoni dimenticati di pubblico-privato previsti dalla normativa europea e che ancora oggi, nonostante le forti orecchie da mercante della Regione Sardegna, continuiamo a subire con le solite parti politiche – soprattutto locali – disarmate, poco appassionate e comodamente attente a non dover intraprendere un’eventuale tentativo – (sia pur molto difficile) – di recuperare quanto fin ora è stato lasciato in balia delle onde… e senza un benché minimo buon senso, quasi spalmando a lunga data il dolore dell’oblio già deciso.

FOTO450_marittimi_saremarE il punto è proprio questo: cioé il mancato rispetto della Politica nel sostenere la volontà popolare… ed ovviamente anche quella dei lavoratori marittimi interessati al problema. A mio avviso, infatti, stiamo assistendo inermi –  ancora una volta, all’arroganza di quel potere politico di una sinistra sgangherata, capace di operare solamente contro logica, o forse per altri interessi specifici… comportandosi  comunque da “bastian contrario”… così, come d’altro canto, lo sta facendo anche dalla politica nazionale… mai eletta dal popolo sovrano.

Insomma: io sono io e Voi non siete un c…

Una “corsa contro il tempo”viene definita oggi dal quotidiano La Nuova Sardegna, l’azione annunciata dall’amministrazione Montella, per tentare di evitare la liquidazione della Saremar.

(Ma attenzione… non dobbiamo dimenticarlo, una gran parte di questa politica locale che, all’epoca del disastro compiuto dal Clan Cappellacci, faceva parte dello stesso sistema destroide… e senza mai muovere un dito.)

Ma tornando all’attualità, ora qualcuno pensa che questa iniziativa intrapresa dall’Amministrazione in carica è sicuramente un corsa inutile, considerato l’inamovibile interessamento al caso da parte del potere dell’Assessore Deiana e di tutta l’Amministrazione Pigliaru.

Inequivocabilmente, però, dobbiamo registrare ancora la continua mancanza di coesione politica… a tutti i livelli. Un problema, questo dei collegamenti marittimi, che non si mai risolto e lo si è sempre utilizzato a furor di popolo, limitatamente solo ai fini elettorali, per poi dimenticarsene immediatamente dopo.

La risposta è sempre la stessa… anzi la scusa è sempre la stessa: L’Europa ci impone questa strada!… – Non è vero!

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CATALDIAd intervenire oggi sull’attualità del problema è dunque l’Assessore Gianluca Cataldi che al quotidiano La Nuova Sardegna dice: “Ribadiamo che le scelte fatte a suo tempo dalla giunta regionale possono essere ridiscusse. All’assessore regionale Deiana ho recentemente ribadito che la compagnia Saremar può essere salvata attraverso una ricapitalizzazione o con la contrazione di un mutuo per salvare il debito dei confronti della Regione. Un iter che dovrà essere concordato con la Commissione Europea per evitare ulteriori passi falsi. A breve il comune convocherà la Commissione Consiliare Trasporti per tentare di arrivare ad una soluzione condivisa con la Regione e salvare tutti i posti di lavoro.

Un ragionamento, questo, sicuramente accettabile e di buon senso, se non altro perché propone la buona volontà di aprire una nuova strada, anche se effettivamente molto difficoltoso, che – di contro – viene subito criticato dal resto della politica locale priva, ancora una volta priva di iniziative e soluzioni… e che non capisce, e probabilmente fa finta di non capire, che il tempo delle chiacchere è ormai svanito dalla recente campagna elettorale.

rotta_andrea2Con evidente scontata sufficienza e fattivo disinteressamento, dunque, controbatte il capogruppo di (quel) centro sinistra (sgangherato) all’opposizione locale, Andrea Rotta, il quale – vestendo questa volta la casacca di consigliere comunale – se ne guarda bene di andare contro corrente dalla sua Regione: La partita Saremar è in un iter conclusivoLa concertazione – (soluzione molto sbrigativa) – è la linea migliore in cui si possono proporre soluzioni alternative alla liquidazione della Saremar”.

Gaetano Pedroni, invece, rimane su una linea più realista e dice che “permangono tutte le perplessità alle soluzioni proposte dalla maggioranza Montella”, ritenendo così la proposta di Cataldi un “tentativo più demagogico che di sostanza”.

Di certo si sa – (continua Pedroni) – che è stato svincolato il contributo annuo di 13 milioni di euro dalla procedura di privatizzazione e che è stato autorizzato dal governo l’affidamento a pedroniuna società per il bando di gara europeo relativo all’assegnazione delle tratte. Il tema più importante ora è quello dei marittimi e noi faremo il possibile per salvare i loro posti di lavoro…”  

Dall’opposizione, come da copione, duole prendere atto che ancora una volta non è stato spiegato come risolvere realmente il problema… ma si continua, pare, a rimanere seduti in quei banchi dove – sin dall’inizio – le parole continuano a volare al vento.

Al momento, comunque vada la vicenda, si può certamente dire che l’unica volontà sensata per continuare ad affrontare il problema, pare, provenga dai banchi della maggioranza che, demagogia o realtà che sia, tenta di raggiungere un salvataggio che si avvicina alla volontà popolare di sempre… messa all’angolo sin dall’inizio di questa brutta storia… da quella vomitevole politica di centro-destra che ha causato il danno…

Personalmente… per il caso Saremar, non condivido le teorie delle nostre opposizioni perché, comunque si voglia vedere questa vicenda, la speranza è sempre l’ultima a morire… sopratutto se ci diamo da fare… tutti uniti!

Alberto Tinteri

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