Che bello ritornare ai bei ricordi di 15 anni fa… con il mio amico Antonino, passeggiando per l’Arsenale
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REDAZIONE – La svolta epocale, la “dipartita degli Americani” – (il saluto in salone Consiliare al Commodoro USA), il turismo a 5 stelle, il water front, le gallerie Nato di Stefano al Comune, gli alberghi, i negozi e gli yacht all’ex Arsenale…
Il chimico Fastame sbaglia… ma lui aveva detto: “La bonifica si fa in 45 giorni!”
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L’intervista del Sindaco: (…eravamo stati compagni del Corso di Chimica all’Università del Bidighinzu…) – il Giro d’Italia, il Rally della Maddalena: ne avessero azzeccato una.
Non essendo abituato a criticare senza esporre una proposta, con gli amici dell’Associazione l’Ancora, abbiamo detto: “Dentro l’Arsenale non mettiamo becco, in paese avanziamo queste 10 proposte: Nel vuoto”.
Tra tutte… resta grave il problema di fondo: l’Arsenale.
Essendo l’unico chimico industriale indigeno, avendo gestito Piani di bonifica di vaste aree industriali, con successo, inaudito da chi si occupava di bonifica, ad oggi vi posso dire:
- La valutazione e il campionamento degli inquinanti effettuata è errata e insignificante per scelte arbitrarie (1,5 metri di profondità, solo area marina, tipi di inquinanti) – Suggerirei anche campionamenti terrestri (ad es. banchine su vasche di colmata, Main Center, collina ex-Ospedale Militare) e non vi dico il perché (troppo lungo), vi dico solo che se piove eventuali inquinanti dell’eluato arrivano a mare..
- Quando parlano di bonifica vi stanno pendendo per il culo: bonifica vuol dire asporto, inertizzazione e deposito in discarica idonea del materiale inquinato.
- Vi posso suggerire di effettuare una mitigazione – (faccio tutto il possibile, concordato con gli specialisti e gli organi di controllo, con analisi periodiche per i prossimi 50 anni, prevedendo eventuali interventi di riparazione).
- Ad oggi nessuna Società seria potrebbe partecipare a una bonifica, redatta da altri: un’Azienda specialista in bonifiche viene chiamata dall’inizio: presenta un Piano di analisi, se lo fa pagare, e secondo i risultati presenta un’ipotesi di lavoro. Il possessore del bene incarica gli specialisti che vuole e il Piano viene presentato agli Organo di Controllo in carica. Qui, al contrario, se la suonano e se la cantano da soli.
- Nel mondo… è dal 1960 che si sono effettuati interventi di questo genere. Sulla base di queste esperienze, avevo ipotizzato una proposta presentata pubblicamente: nel vuoto! perché era a gratis… e costava meno della metà del finanziamento disponibile. (Chi la vuole ora stipuli un contratto oneroso a mio favore).
- Non entro nei dettagli… dico solo che è falso scrivere “in nome e per conto della Regione” (che ne era all’oscuro), e che era illegale la Delibera Regionale che nominava il Sindaco Soggetto attuatore (per la serie: sono cazzi tuoi), che per Legge rilascia la licenza, e non esegue.
- Dulcis in fundo… la Procura di Tempio ha ben documentato: aveva nominato un suo CTU per partecipare alle Conferenze di sevizio, quindi sa tutto. Penso che non sia facile agitarsi prima della sua sentenza…
Per non smentirmi:
LA PROPOSTA
In questo colossale casino è obbligatorio unirsi tutti. Politicamente, le Opposizioni esercitano la loro funzione di stimolo, auspichiamo che facciano un passo avanti collaborativo; le categorie di operatori e lavoratori partecipino; i singoli cittadini esprimano sostegno partecipando.
- C’è un Onorevole o un Senatore eletto a La Maddalena negli ultimi 15 anni?
- Lo vogliamo coinvolgere? Ci saranno prossime Elezioni Regionali?
- C’è qualche Avvocato indigeno, magari ex-Sindaco (che stimo) che può consigliarci? Avete altre idee?
Non facciamo, però, come per l’inquinamento radioattivo, tutti esperti, autori di libri catastrofici non documentati, tutti pronti a gettarvi addosso cacca da soli… e tutti in silenzio il giorno dopo.
La proposta è:
- Puntiamo ad ottenere il possesso per il Comune… e poi la proprietà dei beni a terra.
- Fottetevene della “bonifica”, ci pensino gli esperti, non ci guadagnate niente perdete tempo a favore di altri. Il giorno dopo il privato in possesso vi ringrazierà…
- Se non siete proprietari (o concessionari) non contate un piffero: l’Arsenale diventa una nassa dalla quale non esce un Euro, tutto si compra dentro, caffè, giornali, mutande, ristorante, albergo…
- Puntiamo invece ad una società di gestione pubblica (il Comune) – e il privato per avere il controllo e nell’’interesse dei Maddalenini, che avrebbe titolo a costringere la Regione e la Conservatoria delle Coste a procedere alla mitigazione dell’area marina antistante.
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E’ importante ricordare che:
- La REGIONE SARDEGNA, il 21 febbraio 2006: La Giunta regionale ha approvato il programma quinquennale e l’elenco annuale dei beni di proprietà della Amministrazione regionale oggetto di alienazione.
- I beni della Regione ai Comuni e alla Conservatoria: La Regione cede a una cifra simbolica di un euro per ogni bene, una parte consistente del proprio patrimonio demaniale ai Comuni. Un’altra parte, nelle aree costiere e di pregio ambientale, passa alla Conservatoria delle Coste.
- Il 21 febbraio 2006: La Giunta regionale ha approvato il programma quinquennale e l’elenco annuale dei beni di proprietà della Amministrazione regionale oggetto di alienazione.
- Il 12 febbraio 2021: La Professoressa Fiorino, del Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Architettura dell’Università di Cagliari, si domanda: l’immenso patrimonio militare potrebbe essere messo a disposizione dei cittadini?– “La riforma delle Forze Armate e le politiche di razionalizzazione della spesa pubblica hanno già da tempo portato alla dismissione di numerosi e prestigiosi siti militari, resi così disponibili ad altre articolazioni dello Stato o ad enti locali e territoriali. Tali processi hanno consegnato alla collettività e alla società civile architetture e territori che, per loro natura, sono caratterizzati da una straordinaria collocazione geografica e paesaggistica e, soprattutto per i presidi urbani, assumono dimensioni tali da poter essere considerati nuovi potenziali contenitori di funzioni in grado di polarizza le strategie locali.“
Giancarlo Fastame (Ingeniere Chimico)
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