Coronavirus. L’appello del Sindaco Montella ai Maddalenini: “C’é bisogno dell’impegno di tutti”
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La Maddalena lì, 7 Marzo 2020
Mi appello al nostro senso di responsabilità
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Cari amici e concittadini…
mi rivolgo a tutti, comprese famiglie, esercenti il commercio, attività varie, proprietari di case di vacanza che sono rientrati da tutta Italia, giovani, meno giovani ed anziani, sportivi e non, etc… Insomma, tutti tutti anche se non nominati.
È da giorni che pubblico avvisi vari. Da giorni cerco anche il modo di rivolgermi a tutti. È inutile fare giri di parole.
Certo, non si deve perdere l’ottimismo, non bisogna andare nel panico, ma occorre parlarci chiaro e guardarci in faccia.
Il quadro è sotto gli occhi di tutti.
È solo una questione di tempo.
I contagi, come tutti avete avuto modo di constatare leggendo le notizie, si diffondono con esponenti matematici. Questo vuol dire – (e lo affermo anche a beneficio dei più distratti) – che prima o poi il virus potrebbe venire anche da noi. Non vi è dubbio.
Anche i danni alla economia ci saranno, inutile nasconderlo, d’altronde ci sono già.
Cosa fare per contenere il tutto?
- Adottare tutti i comportamenti che servono a limitare il danno. Ad esempio:
- Evitiamo gli spostamenti non indispensabili;
- Evitiamo i contatti ravvicinati;
- È inutile affollare i locali, pubblici o privati;
- Far restare a casa i nostri anziani e restarci anche noi se necessario – (in fondo non dovrebbe essere considerato un enorme sacrificio).
- Per chi proviene da zone a rischio o ha avuto contatti, dichiarare la presenza sul territorio alle autorità competenti e fare la quarantena;
- Uscire all’aria aperta e fare attività motoria e sportiva scegliendo zone ampie, ben aerate e rispettando la distanza di un metro fra le persone (ne abbiamo tantissime).
Insomma, dobbiamo assumere tutti quei comportamenti che servono a ridurre i contagi, tutelare noi e gli altri.
Quanto alle regole di igiene (qui ricordate), queste oramai, sono divulgate ovunque. Tutti le conoscono.
I provvedimenti di legge che sono stati emanati a livello nazionale, d’altronde, non sono stati dettati a caso. Quella di almeno un metro uno dall’altro ne è un esempio, la chiusura della scuola un altro.
Peraltro, limitare i danni alla salute, che è la cosa assoluta e più importante, significa aiutare anche le nostre imprese a limitare danni più grandi alla economia. Questo lo dico per stemperare anche la disperazione degli imprenditori, che comprendo e condivido, come pure chi teme di perdere il lavoro.
Nessuno, allo stato, ha lo strumento per evitare contagi o curarli.
Questo ci deve suggerire che possiamo, lo ripeto ancora una volta, anzi dobbiamo, far di tutto per limitarlo, cominciando noi per primi.
Ho sentito chi, preso dalla disperazione, propone di chiudere l’isola agli accessi esterni. Non si può fare e forse non sarebbe nemmeno utile se tutti rispettassimo le regole di cui vi ho parlato sopra. Solo lo stato potrebbe farlo e la legge vieta ai sindaci di limitare la libertà di movimento.
Ho ascoltato chat che parlavano di contagi, che in questo momento diventano più virali che mai. Siamo prudenti con certe affermazioni. Cerchiamo di comunicare cose di cui si ha la certezza altrimenti si procurano inutili allarmi (e si fa anche male alle persone).
Insomma, c’è bisogno dell’impegno di tutti.
In altre circostanze lo abbiamo già dimostrato.
Facciamocela anche questa volta!
Passerà!
GRAZIE fin da ora.
Luca Carlo Montella
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