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Covid. La Quarantena scende a 10 giorni di isolamento domiciliare

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Aumenta il ricorso allo smart working

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ROMA – In Italia aumentano i contagi (ieri 5.546 casi e 26 decessi) e il governo mette a punto le misure che confluiranno nel nuovo DPCM confermando la linea più volte ribadita negli ultimi giorni dal premier Giuseppe Conte: “non ci sarà un nuovo lockdown nazionale ma una serie di interventi “mirati e progressivi” per fermare la crescita dei contagi“.

La priorità è potenziare il sistema di testing visto che ormai da giorni si registrano in molte città difficoltà per l’effettuazione dei tamponi. La quarantena scende a 10 giorni, con i positivi che dovranno fare un unico tampone per “uscire” dall’isolamento, e arriva il via libera ai test rapidi per i contatti stretti. Le mascherine vanno utilizzate anche per l’attività motoria all’aperto, dunque per camminare ma non per fare jogging e footing. E ancora: stop a feste private e più controlli contro la movida, aumento del ricorso allo smart working nella Pubblica amministrazione.

I positivi asintomatici dovranno osservare 10 giorni di quarantena, dalla diagnosi di positività, e poi sottoporsi ad un tampone molecolare; anche i sintomatici dovranno fare 10 giorni di isolamento, ma prima di sottoporsi all’unico tampone molecolare previsto dovranno aver passato almeno 3 giorni senza sintomi. Per i contatti stretti, dopo 10 giorni di quarantena, sarà invece possibile effettuare il test rapido dai medici di base. L’ultima categoria sono i positivi che non riescono a negativizzarsi. Anche per loro, dieci giorni di quarantena e tampone molecolare, ma l’isolamento finirà in ogni caso dopo 21 giorni poiché dopo quel lasso di tempo la carica virale è molto bassa.

Sarà comunque una circolare del direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute Giovanni Rezza a chiarire le modalità:

  • frenare la movida;
  • la chiusura di bar, pub e ristoranti alle 24;
  • stop della vendita delle bevande da asporto alle 21 per evitare che si consumi cibo in piedi fuori dai locali;
  • stop agli eventi di massa e agli sport amatoriali di contatto come il calcetto.

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