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Covid. L’Oms raccomanda: «Mascherine al chiuso e in luoghi affollati»

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Rassegna Stampa

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REDAZIONE – «Mascherine al chiuso e in luoghi affollati».

Questa è la raccomandazione dell’Organizzazione mondiale della sanità nel suo ultimo aggiornamentodelle linee guida per il Covid-19.

Le mascherine – fa sapere l’Oms – «continuano ad essere uno strumento potente contro il virus: sono consigliate a seguito di una recente esposizione a Covid, quando qualcuno ha o sospetta di avere Covid, se si è ad alto rischio di Covid grave e per chiunque si trovi in uno spazio affollato, chiuso o scarsamente ventilato. L’aggiornamento ne raccomanda l’uso indipendentemente dalla situazione epidemiologica locale, data l’attuale diffusione del Covid a livello globale».

Analogamente alle raccomandazioni precedenti, un ulteriore avvertimento: ci sono altri casi infatti in cui può essere suggerito l’uso della mascherina, sulla base di una valutazione del rischio. I fattori da considerare includono le tendenze epidemiologiche locali o l’aumento dei livelli di ospedalizzazione, i livelli di copertura vaccinale e di immunità nella comunità e il contesto in cui si trovano le persone.

A testimoniare la portata dei contagi, ancora alta e in rapido cambiamento, arrivano i dati dell’Università di Pechino, riportati dalla BBC. Sino all’11 gennaio sarebbero circa 900 milioni i cinesi che hanno contratto il virus e il rapporto stima che il 64% della popolazione del paese abbia contratto il Covid.

Il picco dei contagi è comunque destinato a durare per almeno due o tre mesi, secondo l’epidemiologo Zeng Guang, ex capo del Centro cinese per il controllo delle malattie (Cdc).

E la situazione potrebbe peggiorare perché centinaia di milioni di cinesi stanno per viaggiare verso le loro città d’origine – molti per la prima volta dall’inizio della pandemia – in vista del capodanno lunare del 23 gennaio.

E contro il rischio associato alla Kraken, sottovariante Covid XBB.1.5, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) suggerisce, fra le azioni consigliate alle autorità sanitarie pubbliche di Ue e Spazio economico europeo, di “prendere in considerazione interventi limitati nel tempo e non farmacologici come restare a casa in caso di malattia, smart working, uso appropriato di mascherine e buona ventilazione degli spazi interni“.

E’ quanto riportato in un documento pubblicato dall’Ecdc sul rischio associato al sottolignaggio Omicron finito sotto i riflettori per la sua avanzata negli Usa.

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