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Green pass sul lavoro. “Aziende sarde in difficoltà”. Continua la protesta

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LA MADDALENA – Da domani – venerdì 15 ottobre – scatta l’obbligo del Green pass sui luoghi di lavoro: sarà richiesto a dipendenti pubblici, privati e autonomi. Aziende ed enti pubblici si stanno organizzando per effettuare i controlli senza creare troppi disagi agli ingressi.

Critici i sindacati che temono possa essere lesa la libertà di scelta del lavoratore. «La campagna vaccinale è importante», afferma Francesca Ticca, segretaria regionale Uil, «ma si parla di libera scelta e il lavoratore deve essere libero di scegliere il tampone, che deve essergli garantito gratuitamente». Ma la preoccupazione riguarda anche il caos che può generare il controllo quotidiano nelle grandi aziende: «Ci preoccupa anche la modalità di verifica: le aziende possono visualizzare la carta verde, ma non possono archiviarla e allora cosa comporterà questo in termini di tempo e orario di lavoro? Tutte le criticità verranno fuori giorno dopo giorno, generate da una norma che ha sottovalutato troppi aspetti soprattutto dal punto di vista organizzativo».

In Italia sono circa 3,5 milioni i lavoratori non vaccinati.  Ciascuno dovrà fare tre tamponi alla settimana, se sarà sempre presente al lavoro, il che significa oltre dieci milioni di test settimanali. I controlli scatteranno attraverso apposite Applicazioni, quotidiani e a rotazione in modo da coinvolgere tutto il personale, niente contribuiti e ferie oltre allo stipendio per chi non ha il certificato verde e risulta assente, divieto per le aziende di conservare il Qr code dei dipendenti, che arriverà anche per chi è esentato per motivi di salute dal vaccino. 

Nella Pubblica Amministrazione, l’obbligo riguarda tutti i dipendenti pubblici ma anche quelli delle imprese dei servizi di pulizia, ristorazione, manutenzione e rifornimento dei distributori automatici, i consulenti, i collaboratori, i frequentatori di corsi di formazione, i corrieri, i visitatori. Sono esclusi gli utenti.

Chi “bara”, entrando in azienda senza certificato, oltre a rimanere a casa senza stipendio, dovrà pagare una sanzione amministrativa che va dai 600 ai 1.500 euro. E rischia una sanzione disciplinare dall’azienda, nei casi più gravi secondo gli esperti di diritto si può anche arrivare al licenziamento. Inoltre, il datore di lavoro deve segnalare al Prefetto il lavoratore entrato in azienda senza certificato.

Infine, parrucchieri, estetisti e tutti gli operatori dei servizi alla persona non devono controllare il green pass ai clienti, come loro stessi non sono obbligati ad esibirlo. Lo stesso vale per tassisti e autisti di auto a noleggio con conducente. C’è anche una circolare del Viminale sulla possibilità per le aziende portuali di offrire i tamponi gratis ai propri dipendenti.

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