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Il Caso. Proseguono le sospensioni dei sanitari “No Vax”. Altri 57 dipendenti fuori dal servizio

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CAGLIARI – La notizia arriva dopo il primo caso dell’operatrice sanitaria del Brotzu di Cagliari presentatasi comunque al lavoro nonostante fosse stata sospesa per non aver fatto il vaccino, con tanto di intervento dei carabinieri quando la stessa ha rifiutato di tornare a casa dopo  richiesta del suo superiore.

Ora, sono altri 57 tra medici e operatori sanitari No Vax sospesi dal servizio in diverse strutture della Sardegna. L’Ats ha pronte le prime lettere per comunicare il provvedimento al personale degli ospedali che non si è ancora sottoposto al vaccino. Una misura che potrebbe estendersi ulteriormente, visto che sono circa 700 i dipendenti delle strutture sanitarie pubbliche e private che ancora non hanno ricevuto la somministrazione anti-Covid. E’ al momento al vaglio la posizione di chi ha prodotto una certificazione sanitaria per giustificare la mancata inoculazione. Poi scatteranno nuovi gli altri provvedimenti. Nel frattempo le altre lettere sono destinate a 8 medici convenzionati e 32 lavoratori dell’Aou di Sassari.

Per il personale che non si farà vaccinare, con la sola esclusione di quelli a cui non è possibile effettuarlo per specifici motivi sanitari, scatterà la sospensione immediata dello stipendioconferma il commissario dell’azienda ospedaliero universitaria Antonio Lorenzo Spano e i trasgressori saranno sottoposti a possibili sanzioni ancora più pesanti se dovessimo accertare che questa loro decisione possa determinare dei cluster all’interno dei nostri ospedali“.

Stiamo già varando un piano di riorganizzazione del personale nei reparti altamente critici annuncia il commissario straordinario di Ares Ats Sardegna, Massimo Temussi – Nel frattempo rivolgiamo un ultimo appello al senso deontologico di medici e infermieri perché si sottopongano al vaccino quanto prima, a tutela della loro salute e di tutti i pazienti. Ad oggi, oltre il 90% di coloro che sono ricoverati nei nostri ospedali non ha ricevuto il vaccino, molti di loro sono in gravi condizioni in terapia intensiva. Ci auguriamo che i sanitari riflettano su questi dati: l’auspicio è che il personale si vaccini per garantire un sistema sanitario senza rischi per i pazienti“.

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