Il Venerdi Santo a Moneta
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a cura della Confraternita dei Getsemani di Moneta
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MONETA – La Crocifissione e la Sua morte in croce, è l’evento finale della vita terrena di nostro Signore Gesù Cristo. Questo avvenimento, insieme con la risurrezione dalla morte dopo tre giorni, è l’evento culminante della storia umana e della storia della salvezza.
A Moneta, nella Chiesa dedicata all’Agonia di Nostro Signore Gesù Cristo, in questo Venerdì Santo – molti fedeli hanno preso parte alla suggestiva celebrazione officiata dal suo Parroco, Don Andrea Domanski e dei suoi fedeli della Confraternita dei Getsemani, per rievocare – con particolare e sentita devozione, il momento della “Deposizione di Gesù”, quell’atto finale dopo la Sua Passione e la morte.
“Gesù, il figlio di Dio è morto e si è sacrificato per noi. Con la sua passione – Gesù – ci mostra il volto del dolore e in questo Venerdì Santo – ha spiegato Don Andrea – prendiamo coscienza che il Cristo conosce il dolore… e ha provato angoscia davanti alla morte. Se anche Egli ha provato tutto ciò, significa che noi non siamo soli. Gesù crocifisso, è morto per noi… e allora chiediamoci, davanti alla sua morte in croce per noi:
- Io cosa faccio? …
- Come rispondo?”.
Così, dopo l’ultima Cena…
Gesù – assieme ai suoi discepoli – si recò nel piccolo uliveto dei Getsemani – (il giardino degli ulivi)… per pregare e dopo essere stato tradito da Giuda, i soldati, con il comandante e le guardie dei Giudei, lo catturarono, lo legarono e lo condussero da Caifa – il sommo sacerdote, che lo interrogò e lo fece condurre nel Pretorio da Ponzio Pilato, per essere condannato alla crocefissione…
Pilato, dopo aver tentato invano di liberarlo, consegnò Gesù ai Giudei che lo condussero sul Monte Calvario per essere crocefisso… e con lui altri due uomini: uno da una parte, uno dall’altra e Gesù in mezzo…
Dopo la sua morte in Croce…
Era il giorno della Parascève e i Giudei, perché i corpi non rimanessero sulla croce durante il sabato – (quel sabato,era infatti un giorno solenne) – chiesero a Pilato che fossero spezzate loro le gambe e fossero portati via…
Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe all’uno e all’altro che erano stati crocifissi insieme con lui. Venuti però da Gesù, vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco.
Dopo questi fatti, Giuseppe di Arimatèa, membro autorevole del sinedrio – che attendeva il regno di Dio e che era discepolo di Gesù, ma di nascosto, per timore dei Giudei chiese a Pilato di prendere il corpo di Gesù… e Pilato lo concesse…
Giuseppe di Arimatèa, allora, andò e assieme a Nicodèmoe, prese il corpo di Gesù portando con se circa 30 chili di una mistura di mirra e di áloe. Avvolsero il corpo di Gesù con i teli, insieme ad aromi, come usavano fare i Giudei per preparare la sepoltura…
Nei pressi del Monte Calvario, luogo in cui Gesù era stato crocifisso, c’era un giardino e all’interno un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancora sepolto…
In quel luogo… poiché era il giorno della Parascève dei Giudei e dato che il Sepolcro era vicino, vi posero Gesù… che il terzo giorno RISUSCITO’!
Buona Pasqua a Tutti… con la Benedizione di Dio!
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(Don Andrea…)
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