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La Sardegna si salva dalla Zona Gialla, ma scoppia il caso delle cure domiciliari

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CAGLIARI – Salvi per un soffio, ma per tirare un sospiro di sollievo è ancora presto. L’Isola, per ora, allontana lo spettro “zona gialla” e nuove restrizioni, come confermato dalle anticipazioni emerse ieri dal Ministero della Salute sul quadro considerato per valutare eventuali nuovi provvedimenti. Ma esplode il caso delle “cure domiciliari” portato alla ribalta dai medici di base oristanesi.

In una nota ufficiale, il dott. Alessandro Usai, Segretario provinciale Fimmg, ha chiesto spiegazioni all’assessorato su “un protocollo per la terapia domiciliare del Covid 19 inviato sulla mail aziendale dei medici di famiglia dalla Segreteria COR.SA Sardegna” e “sulle indicazione della Direzione regionale dell’Assessorato alla Sanità“, con oggetto “attivazione protocolli per terapia domiciliare Covid“. Una lettera contestata dai medici di base perché “lo schema di terapia proposto non trova conferma nelle indicazioni del ministero della Salute” e “nelle prime fasi della malattia, propone l’uso di integratori mai validati per uso terapeutico e a totale carico del paziente”. La terapia suggerita contrasterebbe inoltre, in alcuni punti, con le raccomandazioni dell’Aifa, l’Agenzia Italiana del Farmaco. “Il rischio è che, per difendere in modo posticcio l’attuale zona bianca, si stia ipotecando l’autunno. Quando le spiagge saranno vuote e, come l’anno scorso, verranno scaricati sui sardi tutti i problemi”.

L’elevato tasso di mortalità fatto segnare dalla Sardegna non può che preoccupare – spiega Luigi Minerba, docente di Statistica medica all’Università di Cagliari -. Una strage che non ci saremmo mai aspettati prevedendo una variante Delta più contagiosa, ma meno pesante sul fronte dei ricoveri ospedalieri”.

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