CRONACA ED EVENTI

Mutui alle Stelle e Caro Bollette. I Sardi in grande difficoltà, anche per l’eccessivo costo della vita

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REDAZIONE – Continua l’angosciante stillicidio per i rincari energetici e il caro vita che sta travolgendo Imprese e Famiglie. Settembre è appena iniziato ma già si annuncia come un mese di grandi difficoltà per famiglie e imprese. Da inizio anno le rate dei mutui sono aumentate fino al 20% e questa settimana la Banca centrale europea annuncerà un ulteriore rialzo dei tassi.

I cittadini e le aziende che hanno sottoscritto un contratto con tasso variabile attendono con ansia le comunicazioni mensili della banca: le rate sono lievitate fino a oltre il 13% da gennaio.

Ad esempio: nel caso di un mutuo da 126mila euro da restituire in 25 anni, a gennaio si pagavano 456 euro. Ora, secondo le simulazioni di Facile.it, servono 515 euro. “L’innalzamento dei tassi di interesse e la stretta creditizia che stanno per arrivare – spiega Maria Amelia Lai, presidente di Confartigianato imprese Sardegna – sono due brutte notizie per le imprese, soprattutto quelle piccole: questi due fattori, messi insieme, abbiamo paura siano l’allarme di una forte frenata dell’economia” – “Il potere d’acquisto di una famiglia viene eroso” – sottolinea Federico Cinus, consulente finanziario ed esperto nella gestione dei risparmi.

Inoltre, il caro Bollette. Negli ultimi due mesi le bollette dell’energia elettrica sono triplicate lasciando in mutande tantissimi commercianti. E Mario Marras, (intervistato da L’Unione Sarda), ristoratore sardo che ha un’attività a Garbagnate Milanese, “come tutti gli italiani” – si lamenta sulle sue grosse difficoltà per il vertiginoso aumento delle bollette di luce e gas.

E lui – su Facebook – si è presentato così, letteralmente in mutande:

Anche lui è protagonista di una delle tante iniziativa di protesta contro il caro bollette, in un video su Facebook, Marras si è presentato in mutande per protestare contro il governo. Tra le mani, in alto, un bersaglio: “Siamo noi il bersaglio del governo”. Anche lui, come tanti altri, ha appeso le bollette ai muri della sua pizzeria: il suo video ha incassato diversi commenti di solidarietà da parte dei colleghi: “Il 90% dei partiti è al governo, il restante 10% ci andrà presto e nessuno riesce a trovare una soluzione”…

Molte Famiglie, infine, oltre ai rincari delle Bollette e dei Mutui in sospeso, stanno soffrendo per l’eccessivo rincaro della vita.

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La Fotografia: 4 milioni di italiani sono a rischio povertà energetica

Le famiglie italiane a ‘rischio povertà energetica’ sono circa 4 milioni e pertanto – scrive oggi l’AGI – si trovano in questa condizione di difficoltà oltre 9 milioni di persone. È quanto emerge dall’elaborazione realizzata dall’Ufficio studi Cgia sugli ultimi dati disponibili del Rapporto Oipe 2020.

Sono considerati in condizioni di povertà energetica i nuclei familiari che non riescono a utilizzare con regolarità l’impianto di riscaldamento d’inverno, quello di raffrescamento d’estate e, a causa delle precarie condizioni economiche, non dispongono o utilizzano saltuariamente gli elettrodomestici ad elevato consumo di energia (lavastoviglie, lavatrice, asciugatrice, aspirapolvere, micro onde, forno elettrico, etc.).

Nell’identikit delle famiglie “vulnerabili” energeticamente spesso troviamo quelle con un elevato numero di componenti che risiedono in alloggi in cattivo stato di conservazione, con il capofamiglia giovane, spesso inoccupato e/o immigrato.

A livello geografico, la situazione più critica si verifica soprattutto nel Mezzogiorno: in questa macro area la frequenza della povertà energetica è la più elevata d’Italia e interessa tra il 24 e il 36 per cento delle famiglie residenti in questo territorio. In termini assoluti è la Campania la regione maggiormente in difficoltà: il numero delle famiglie che utilizza saltuariamente luce e gas oscilla tra le 519 mila e le 779 mila unità. Altrettanto critica è la situazione in Sicilia dove la forchetta oscilla tra i 481 mila e i 722 mila nuclei familiari e in Calabria che presenta un range tra le 191 mila e le 287 mila famiglie in difficoltà nell’utilizzo quotidiano di energia elettrica e metano.

Un po’ meno critica, ma comunque con una “vulnerabilità” energetica medio-alta, la situazione nelle altre regioni del Mezzogiorno e in alcune del Centro che presentano una forchetta che varia dal 14 al 24 per cento delle famiglie residenti: la Puglia (con un numero di nuclei compreso tra i 223 mila e gli 383 mila), la Sardegna (tra 102 mila e 174 mila), le Marche (tra 90 mila e 154 mila), l’Abruzzo (tra 77 mila e 132 mila) e l’Umbria (tra 53 mila e 91 mila). Nella fascia a rischio medio-bassa (tra il 10 e il 14 per cento delle famiglie coinvolte), il Lazio e alcune regioni del Nord: Piemonte, Liguria, Friuli Venezia Giulia e Valle d’Aosta. La fascia più bassa, infine, quella che comprende un numero di nuclei familiari in difficoltà che va dal 6 al 10 per cento del totale, annovera la Lombardia, il Veneto, l’Emilia Romagna, la Toscana e il Trentino Alto Adige.

L’aumento esponenziale dei prezzi delle bollette previsto per il prossimo autunno, sottolinea la Cgia, potrebbe peggiorare notevolmente la situazione economica di tantissime famiglie, soprattutto quelle composte da lavoratori autonomi.

Dagli ultimi dati elaborati dall’Istat e riferiti al 2019, il rischio povertà delle famiglie presenti in Italia con un reddito principale ascrivibile a un lavoratore autonomo era pari al 25,1 per cento, contro il 20 per cento riconducibile a famiglie con fonte di reddito principale da lavoro dipendente.

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