SEGNALAZIONI ED OPINIONI

Ora perdiamo anche i Fondi Pubblici

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LA MADDALENA Fotovoltaico o no… qualcuno è responsabile della revoca – (vedi) – dei 50mila euro desinati all’illuminazione pubblica maddalenina. Un fattaccio, questo, che non si vede neanche nel paesi del terzo mondo. Qualcuno… molto distratto – dovrebbe pagare di tasca sua… perché ha letteralmente causato un danno pubblico.

Le strade pubbliche, dunque, continuano ad essere al buio e le persone che passeggiano per le vie cittadine rischiano, ogni due/tre metri, di inciampare tra una voragine e l’altra… e anche nel lastricato sconnesso, con il serio pericolo di farsi male. Ma tutto questo lo stiamo dicendo da più di due anni ed è diventato ormai argomento di grande noia… anche se di sofferenza.

L’appalto del servizio di illuminazione pubblica era scaduto – con la precedente amministrazione Comiti – a novembre del 2014. A maggio del 2015 però si insediava finalmente la nuova Amministrazione Montella che avrebbe provveduto, in pompa magna, a risolvere tanti problemi.

Ma nel 2016, ancora nulla è accaduto.

Nei primi mesi di quest’anno, finalmente, veniva reso noto che l’appalto dell’illuminazione pubblica era stato affidato ad Enel Distribuzione. Sono così trascorsi, incredibilmente, due anni dalla scadenza di questo importante servizio pubblico… e nulla ancora è stato fatto.

Nel frattempo si pensa bene a festeggiare i 250 anni della nascita della nostra Isola, con regate veliche, musica rep e garibaldini alla riscossa… senza badare a spese.

Le numerose lamentele dei cittadini, che attraverso la stampa e i social – sono sempre più pressanti – non fanno altro che reclamare:

  • le strade sporche e rovinosamente bucate,
  • la mancanza dell’illuminazione pubblica,
  • il servizio di nettezza urbana che funziona male,
  • la disastrosa situazione di Caprera in cui mancano i parcheggi e le strade sono strette con grande pericolo per gli incendi,
  • il civico cimitero che sembra una discarica di detriti in totale abbandono,
  • i Vigili Urbani che continuano ad essere al di sotto dei mini termini con una sicurezza pubblica totalmente assente,
  • l’Ospedale – ormai distrutto – divenuto il comodo podio per i combattimenti di campagna elettorale… etc, etc

L’assessore Gianluca Cataldi – nell’ultima seduta consiliare – a proposito della revoca dei 50mila euro destinati all’illuminazione pubblica, ha precisato che «il bando riguardava la realizzazione di impianti fotovoltaici, andati persi a causa di un evento meteorologico – (?) – e che quindi la responsabilità non può essere imputata ad alcuno».

Di contro, il consigliere d’opposizione Roberto Sirena ha chiesto ulteriori chiarimenti in merito, contestando che «le condizioni sono sempre le stesse da mesi, tranne piccoli interventi, ma non c’è stato nulla di apprezzabile. Buona parte del paese è al buio, la noncuranza dell’amministrazione crea disagi ai residenti».

Ma il capogruppo di maggioranza – Alberto Mureddu – per tagliare la testa al toro – ha subito risolto il problema dicendo che «la ditta incaricata ha eseguito i primi interventi di messa in sicurezza. Il Comune ha fatto una ricognizione delle zone in cui devono essere sostituite le lampade e la ditta ha assicurato che dalla prossima settimana – (quale?) – inizierà gli interventi. Purtroppo sul fronte illuminazione pubblica paghiamo le conseguenze di una cattiva gestione ereditata».

Ebbene… alla resa dei conti, come si suol dire:

La carota va sempre in culo all’ortolano!

  • Sono passati due anni, dall’insediamento della Nuova Amministrazione – e la colpa è sempre di quella precedente;
  • Sono passati due anni… e la Città è sempre sporca;
  • Sono passati due anni… e l’illuminazione pubblica non esiste ormai più;
  • Sono passati due anni… e le strade sono sempre bucate;
  • Sono passati due anni… e il cimitero è sempre in abbandono;
  • Sono passati due anni… e i Vigili Urbani sono sempre meno del previsto;
  • Sono passati due anni… e tutto si risolverà, finalmente, la prossima settimana…

Sono passati due anni e noi continuiamo a pagare le tasse!

Ma perché?

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