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Parco. I consiglieri rispondono a Bonanno

Il Consiglio Direttivo, in carica da un anno “GRATIS”

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…si lamenta

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LA MADDALENA – Dopo l’autosospensione di Bonanno, non si fa attendere la risposta dei consiglieri del Direttivo del Parco, che molto “profondamente“… rispondono cascando dalle nuvole:

Il Presidente Bonanno ha assunto un’iniziativa che ci lascia increduli. Si è autosospeso alla vigilia delle due riunioni di Consiglio Direttivo convocate per il 24 e il 25 ottobre.

Noi riteniamo che il suo non sia un comportamento serio, e in questo gli dobbiamo riconoscere una certa coerenza.

Per giustificare questa sua trovata ha scritto una lettera pesante in cui praticamente dà a questo Consiglio (in carica da un anno, gratis) le colpe per quello che lui non è riuscito a fare in dieci anni (pagato bene). In dieci anni il Presidente del Parco ha cambiato più direttori che scarpe e con tutti, tranne con l’ultimo, per ora, è riuscito a bisticciare malamente, bloccando l’Ente più volte. La cosa curiosa è che tutti questi direttori se li era scelti lui stesso, con una certa cura.

La verità che sta dietro quest’ultimo colpo di testa (l’autosospensione) è che ora Bonanno ha paura. Ha paura perché per la prima volta è sicuro di non avere alcuna maggioranza in Consiglio, e dunque, da pessimo democratico quale è, preferisce insultare i suoi colleghi e minacciare di chiedere il commissariamento dell’Ente piuttosto che fare la cosa più logica e dignitosa per uno nelle sue condizioni: dimettersi.

Dieci anni. Bonanno ha guidato il Parco dell’Arcipelago di La Maddalena per dieci anni.

In questi dieci anni ha amministrato con scarsi risultati e con qualche ombra, di cui la magistratura si è già occupata. In dieci anni ha sempre fatto in modo che il paese e i suoi rappresentanti stessero ben lontani dalle decisioni che lui, in solitaria, prendeva. Anche per questo, oggi, tenta di sminuire i colleghi consiglieri, perché si tratta di persone che hanno almeno provato a mettere le esigenze del paese e dell’amministrazione comunale al centro delle discussioni più importanti. Ma si sa, per Bonanno il territorio va amministrato a prescindere da quello che pensano i suoi abitanti e i loro amministratori comunali. In dieci anni però è riuscito a non fare tutela, a non aumentare la conoscenza scientifica sul territorio e a rendere il Parco un’istituzione sempre più incomprensibile, per i turisti e per i residenti. In sostanza, per dieci anni Bonanno ha tenuto il Parco fermo e ripiegato su sé stesso mentre il territorio e il paese si difendevano come potevano.

In dieci anni Bonanno è riuscito a non approvare il Piano del Parco, che è stato ripescato solo nell’ultimo anno e dovrà essere approvato nelle prossime sedute, quelle a cui lui non parteciperà perché si è autosospeso.

Ma cosa è successo in quest’ultimo anno? Perché l’anomalia chiamata “Bonanno” è entrata in crisi?

Quando, nel Luglio 2015 è arrivato il nuovo Consiglio direttivo, Bonanno è andato in crisi, perché per la prima volta, dopo dieci anni, non poteva più fare il padrone nella casa di tutti.

Questo Consiglio, più competente dello stesso Presidente quanto a conoscenza del territorio e del suo ambiente, è riuscito a ripescare il Piano del Parco che viaggiava da un cassetto all’altro; è riuscito, col disappunto di Bonanno, ad aprire un dialogo con l’Amministrazione Comunale pretendendo che il Piano venisse -per quanto possibile- concordato. Oltre a ciò, il Consiglio ha cercato di vederci chiaro su pratiche che prevedevano l’affidamento di beni e risorse pubbliche. E questo, Bonanno non lo ha gradito. La gestione dei Musei non è stata affossata: abbiamo solo chiesto che ci mettessero in condizione di votare atti regolari (ricordiamo che in Consiglio siede anche la responsabile di uno dei musei di Stagnali); gli studi archeologici non sono stati boicottati: abbiamo solo preteso che gli incarichi venissero affidati nel rispetto delle regole e delle soglie di spesa previste dalla legge. Stava al Presidente, insieme al Direttore, trovare il modo corretto per fare le cose. Su Budelli invece abbiamo solo preteso e ottenuto che non venisse chiusa a tutti i maddalenini solo per fare un dispetto a un possibile acquirente privato. E abbiamo cercato di evitare lo spreco di 3 milioni di € di risorse pubbliche per acquistare un bene già protetto. Il prossimo Presidente, il prossimo Direttore e il prossimo Consiglio Direttivo dovranno faticare molto per far quadrare i bilanci: Budelli porterà via risorse a non finire, oppure sarà necessario abbandonarla al suo destino come avviene, da sempre, con Mortorio, Cala Cuticciu e la Spiaggia Rosa, privi di controllo. Certo è che Budelli, una volta che sarà formalizzato l’acquisto, non potrà essere regalata a nessuno, e che ogni eventuale affidamento in gestione dovrà essere fatto attraverso bandi ad evidenza pubblica il più trasparenti possibile.

Quello che il Consiglio, in un anno, non è riuscito a fare, purtroppo, è lavorare serenamente, con un Presidente e un Direttore come punti di riferimento. L’ultima guerra di Bonanno è stata fatta contro il Direttore Pignatelli, alla vigilia della stagione estiva. Il Consiglio ha provato a convincere il Presidente a soprassedere, e a prorogare il contratto al Direttore per tre o sei mesi; il tempo di superare la stagione estiva. Invece Bonanno ha preferito fare di testa sua, eliminando il Direttore e lasciando il Parco in balia dell’incertezza. I magri incassi (per non dire “il danno erariale”) di questa stagione piena di turisti, stanno lì a dimostrare tutta l’inadeguatezza di Bonanno a guidare un Ente come questo.

Il Consiglio è stato convocato per il 24 e il 25 ottobre. Bonanno, in un disperato tentativo di uscire dall’angolo in cui si è cacciato da solo, ha deciso di “autosospendersi” non si sa bene per quanto tempo (mantenendo però lo stipendio) e di sfidare il Consiglio ad approvare atti che lui nel frattempo ha continuato a ritoccare da solo e senza coinvolgere nessuno. Atti della cui legittimità dovremmo comunque accertarci, prima di votarli.

Oggi ci presenteremo in Consiglio e faremo le nostre valutazioni. Il Presidente ha fatto sapere alla stampa che lui non ci sarà.

Noi crediamo che invece lui debba esserci e debba prendersi le sue responsabilità fino in fondo, partecipando ai lavori per cui è pagato oppure dimettendosi.

Non è possibile rovinare un Parco per dieci anni e lasciare il cerino acceso nelle mani di chi è arrivato da un solo anno e si è dovuto districare tra pasticci e assurdità dovuti alla pessima guida dell’Ente.

Troppo facile fare l’uomo solo al comando e poi abbandonare la nave come uno Schettino qualunque.”

F.to I Consiglieri:
Mauro Bittu
Enzo Di Fraia
Luca Ronchi
Carlo Rotta

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