POLITICA

Regione. 19 articoli del Collegato impugnati dal Governo, tra cui Sanità, nuove Province, Caccia e soldi ai Medici

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Contestata la Finanziaria Regionale

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REDAZIONE – Il Governo boccia il testo del Collegato alla Finanziaria della Regione Sardegna, che scatena le reazioni dell’opposizione dentro e fuori i palazzi istituzionali, sia sui contenuti, sia perché si tratta della diciottesima norma impugnata per illegittimità costituzionale in questa legislatura.

Il Consiglio dei ministri porta la Sardegna davanti alla Corte costituzionale: «Una continua invasione di campo nelle competenze tra enti». Sono 19 gli articoli del Collegato alla Finanziaria approvato dal Consiglio regionale impugnati da Governo davanti alla Corte costituzionale.

I temi normati e contestati vanno dalla sanità all’urbanistica, passando per gli enti locali, la caccia e gli usi civici. Per il Governo negli articoli esaminati vengono oltrepassati i confini delle competenze tra Stato e Regione in sette materieambiente e paesaggio, ordinamento civile, ordine pubblico e sicurezza, produzione, trasporto e distribuzione dell’energia, sanità, finanza pubblica, e assetto amministrativo del territorio.

I primi a chiedere l’impugnazione al governo Meloni erano stati, subito dopo l’approvazione del provvedimento, gli ambientalisti del Grig.

Forti di 40mila firme raccolte nello specifico contro gli articoli sull’urbanistica, avevano definito “sciagurate” le norme sul territorio, e ora sono soddisfatti dell’iniziativa presa dall’esecutivo. A colpire duro sulla Giunta Solinas è l’opposizione in Consiglio regionale.

Francesco Agus, capogruppo dei Progressisti, parla di una “Caporetto su tutti i fronti: è più facile indicare cosa si sia salvato, epilogo di una legislatura fallimentare segna anche la totale assenza di autorevolezza della giunta nei confronti del governo, di qualsiasi colore esso sia“.

L’esponente progressista ricorda che “tutte le norme cassate erano state proposte dall’esecutivo Solinas, alcune addirittura con rassicurazioni e garanzie che non sarebbero state impugnate. Questo modo di legiferare assurdo, dove si salta di palo in frasca e si parla insieme di tortore e di edilizia, è la morte della nostra specificità regionale. Con tutti i problemi che ha la Sardegna – conclude il capogruppo – è assurdo che non ci sia la lucidità per fare leggi semplici, studiate bene, che funzioni e siano inattaccabili. I pasticcioni non piacciono a nessuno“.

Ora il problema, come per le altre 17 leggi impugnate, riguarda la piena applicabilità delle norme, sino a che non ci sarà la pronuncia della Corte costituzionale, tra diversi mesi, con il rischio di generare procedimenti autorizzativi che poi non avranno più efficacia.

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