Sanzioni salate e carcere per chi ha il virus e viola la quarantena. Le 29 regole da osservare
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#IORESTOACASA
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LA MADDALENA – Lo ricordiamo: ammenda da 400 a 3000 euro; Carcere fino 5 anni per chi ha contratto il Coronavirus e viola quarantena.
Sono le regole per la salvaguardia di tutti.
Qui l’elenco delle 29 regole e limitazioni anti-contagio che il governo ha disposto fino alla fine dell’emergenza, con i provvedimenti già emessi e rinnovati.
Inoltre, le Regioni – con propri provvedimenti – potranno inasprire le regole, ma solo negli ambiti di loro competenza.
Con il nuovo decreto anti-Coronavirus il governo dà copertura normativa a tutti i divieti introdotti finora con i precedenti DPCM e delimita il campo d’azione proprio e dei governatori, facendo salve le ordinanze locali.
Per le sanzioni si prevede anche il raddoppio per i recidivi e l’aumento di un terzo se si circola in auto senza ragione. E’ possibile chiudere da 5 a 30 giorni, una volta superata l’emergenza, l’attività dei negozi che restano aperti nonostante i divieti. Le nuove regole saranno valide anche per chi sia già stato sanzionato, limitando così anche il rischio di ricorsi in tribunale.
Per spostarsi occorre sempre avere il modulo di autocertificazione: (Vedi)
Questi i divieti per contenere il Coronavirus:
- limitazione della circolazione delle persone, compresa la possibilità di allontanarsi dalla propria residenza, domicilio o dimora, o di entrare o uscire dal territorio nazionale se non per spostamenti individuali, limitati nel tempo e nello spazio e motivati da esigenze lavorative, da situazioni di necessità o urgenza, da motivi di salute o da altre specifiche ragioni;
- chiusura al pubblico di strade urbane, parchi, aree gioco, ville e giardini pubblici o altri spazi pubblici;
- divieto di allontanamento e di ingresso in territori comunali, provinciali o regionali;
- quarantena per chi ha avuto contatti stretti con contagiati;
- divieto assoluto di uscire di casa per i positivi;
- limiti o stop a riunioni o assembramenti in luoghi pubblici;
- niente eventi e riunioni anche culturali, ludiche, sportive, ricreative e religiose;
- sospensione delle cerimonie civili e religiose, limitazione dell’ingresso nelle chiese;
- chiusura di cinema, teatri, sale da ballo, discoteche, sale giochi, sale scommesse e sale bingo, centri culturali, centri sociali e centri ricreativi;
- sospensione di congressi e convegni, solo videoconferenze;
- limitazione o sospensione di eventi e competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, compresa la possibilità di disporre la chiusura temporanea di palestre, centri sportivi, piscine, centri natatori e impianti sportivi, anche se privati;
- limiti o stop ad attività ludiche o sportive all’aperto;
- possibilità di ridurre o sospendere i trasporti pubblici;
- sospensione o chiusura di tutte le scuole e le università, anche per gli anziani, i master e i corsi professionali, ferma la possibilità di svolgimento di attività formative a distanza;
- stop a gemellaggi e viaggi di istruzione;
- limitazione o chiusura dei musei e luoghi culturali;
- limitazione della presenza fisica negli uffici pubblici, salve le attività indifferibili e i servizi essenziali puntando prioritariamente sullo smart working;
- limitazione o sospensione dei concorsi, salvo a distanza;
- limitazione o sospensione per i negozi, ad eccezione di quelle che garantiscono beni alimentari e di prima necessità che devono comunque assicurare le distanze anti contagio;
- limitazione o sospensione per bar e ristoranti;
- limitazione o sospensione di ogni altra attività d’impresa o di attività professionali e di lavoro autonomo con possibilità di esclusione dei servizi di pubblica necessità previa assunzione di protocolli di sicurezza anti-contagio e con adozione di adeguati strumenti di protezione individuale;
- limitazione a fiere e mercati, salvo quelli alimentari;
- specifici divieti o limitazioni per gli accompagnatori dei pazienti al pronto soccorso;
- limitazione dell’accesso di parenti in ospedali, hospice, residenze sanitarie e per gli anziani, nonché nelle carceri;
- obblighi di comunicazione al servizio sanitario nazionale per chi è transitato o ha sostato in zone a rischio epidemiologico indicate da Oms o Ministro della salute;
- disporre misure di informazione e di prevenzione;
- lavoro agile anche in deroga alle discipline vigenti;
- previsione che le attività consentite si svolgano evitando assembramenti e rispettando distanza e protocolli anti contagio;
- possibilità per il prefetto di autorizzare deroghe alle varie limitazioni.
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