Ex arsenale, a rischio i 35 mln di euro
La Nuova Sardegna
Il consigliere regionale Zanchetta attacca: «La Mita vada via senza un euro e Renzi faccia la sua parte»
Si rischia di non far ripartire l’Arsenale di Moneta
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LA MADDALENA – Nessuna svolta per l’ex arsenale militare. «L’incontro convocato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri per sbloccare la struttura nata in occasione del G8 non ha prodotto alcun risultato», sottolinea il consigliere regionale Pierfranco Zanchetta.
L’esponente dell’Upc chiede al premier Matteo Renzi un intervento immediato, a cominciare «dall’imposizione alla Marcegaglia, gestrice dell’ex arsenale, di lasciare il compendio senza pretendere un centesimo».
Sollecita inoltre la Regione ad alzare la voce per avviare la tanto sospirata riconversione economica e sociale dell’isola. «C’è una sorta di maledizione su questa struttura – dichiara Zanchetta – oggetto dei grandi interventi del G8 del 2009, travolta poi dagli scandali. Rimane su un binario morto, solo un’azione politica autorevole potrà rimetterla in corsa. La recente riunione a Roma ha prodotto un nulla di fatto. Erano presenti, assieme al segretario generale di Palazzo Chigi, il direttore generale della presidenza della Giunta regionale e il dipartimento della Protezione civile. Assente la società Mita Resort a cui Guido Bertolaso, allora capi della Protezione civile, aveva affidato la struttura tra polemiche, contestazioni e ricorsi».
Il contenzioso ancora aperto tra Mita Resort e dipartimento della Protezione civile rende difficile il passaggio alla Regione «che – sottolinea Zanchetta – non intende assumersi la titolarità del bene se prima non viene definito il contenzioso. La Protezione civile, condannata da un arbitrato a rifondere la Mita Resort per 38 milioni di euro a causa del mancato utilizzo del sito per le mancate bonifiche dell’area marina, non intende cacciare neppure un centesimo e, su indicazione dell’avvocatura dello Stato, è stata invitata a resistere in giudizio».
L’udienza è fissata nel 2018 al tribunale civile di Roma.
«Questa situazione di stallo permanente potrebbe addirittura inficiare lo stanziamento di 15 milioni di euro del Mibac e di altri 20 in fase di stanziamento, somme destinate a ripristinare le strutture per avviare un bando di gara per la gestione. Il rischio di perderle è alto perché in questa fase non si possono predisporre progetti immediatamente cantierabili».
Zanchetta ricorda che la bonifica dell’area è ancora in alto mare. «Lo Stato non riesce a trovare soluzioni ai danni prodotti da chi lo rappresentava. Renzi ha il dovere di far capire alla Marcegaglia che deve liberare la struttura senza pretendere una buonuscita milionaria poiché ha beneficiato gratuitamente di una concessione».
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