SEGNALAZIONI ED OPINIONI

Furbetti. Indagine della Procura all’Arsenale di La Spezia

AVVISO AI NAVIGANTI

Almeno 15 persone coinvolte

arsenale_la_spezia

.

LA SPEZIA – Cartellini timbrati un attimo prima di lasciare il proprio posto di lavoro, oppure vidimati da colleghi compiacenti e orari di impiego quanto mai «elastici». È un terremoto l’inchiesta avviata dai carabinieri all’interno dell’Arsenale della Marina a Spezia. Un’indagine che è solo all’inizio ma che già vede coinvolti almeno quindici dipendenti della base della Marina militare italiana. Il fascicolo è gestito direttamente dal procuratore capo spezzino Maurizio Caporuscio, vista anche la delicatezza delle operazioni e l’attualità delle accuse ipotizzate.

Giusto nei giorni scorsi il consiglio dei Ministri ha approvato un decreto legge che inasprisce le sanzioni nei confronti dei cosiddetti “furbetti del cartellino”, ovvero degli impiegati della pubblica amministrazione sospettati di assenteismo. Il provvedimento del Governo, ora all’esame del Parlamento, riconosce la responsabilità penale, e quindi il rischio del carcere, per il dirigente che non prende provvedimenti contro i dipendenti infedeli e prevede la sospensione, entro 48 ore, dal servizio e dallo stipendio del l’impiegato pubblico che viene colto in flagrante, mentre striscia il cartellino e poi non va in ufficio.

Stando a quanto scoperto dai carabinieri, anche all’Arsenale della Spezia, come al Comune di Sanremo e a quello di Pachino, nel Siracusano, al Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari di Roma e all’ospedale Cardarelli di Napoli, c’è stato negli ultimi mesi chi ha continuato a intascare il proprio stipendio pur restando in ufficio o in officina solo per brevissimo tempo.

Addirittura – ma i dettagli dell’inchiesta sono coperti da un rigoroso quanto indispensabile riserbo – la fuga dal posto di lavoro in qualche occasione sarebbe avvenuta immediatamente dopo aver timbrato il cartellino: una “toccata e fuga” che adesso rischia di costare il licenziamento ai presunti fannulloni. L’inchiesta, come detto, è solo all’inizio: nei giorni scorsi è stata depositata una prima informativa al pm Caporuscio e l’indicazione dei nomi dei quindici sospettati.

Non appena le ipotesi di reato saranno formalizzate, la Procura trasmetterà gli atti anche alla corte dei Conti per le indagini contabili e alla direzione dell’Arsenale per i provvedimenti disciplinari cautelari.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

[ti_audio media=”4169″ autoplay=”1″]