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I Medici italiani se ne vanno. La Sardegna chiama quelli stranieri

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Basterebbe pagarli bene… Anzichè sprecare soldi con dirigenti inutili

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REDAZIONE – “È un’opportunità per tutti: la carenza di medici specialisti in Italia come in molti Paesi europei, alimenta già da tempo una forte competizione su un mercato del lavoro a cui porre delle barriere significherebbe precludere la possibilità al sistema sanitario di inserire al proprio interno professionisti anche di alto profilo“.

La Regione Sardegna recluta medici stranieri per colmare le gravi carenze di professionisti nell’Isola e l’associazione nazionale medici stranieri in Italia guidata da Foad Aodi plaude all’iniziativa già intrapresa da altre regioni in Italia.

Ho avuto un lungo colloquio con l’assessore sardo Carlo Doria e con l’ufficio di gabinetto del presidente Solinas – racconta all’ANSA il medico a capo dell’associazione – oltre all’apprezzamento per l’iniziativa la nostra associazione collaborerà con la Regione per facilitare questo avviso”. Prima un appello ai medici stranieri che già si trovano in Italia ad aderire alla chiamata in Sardegna, poi “se dovesse essere necessario, allargheremo la chiamata a chi vive nei 100 Paesi che rappresentiamo.

In Italia i medici professionisti della sanità di origine straniera sono 77.500 e 38mila infermieri, 5mila farmacisti, 5mila fisioterapisti e il resto divisi tra psicologi, podologi, logopedisti e altre figure provenienti sia da Paesi europei che extraeuropei. Il 20% di loro è in servizio negli ospedali con la cittadinanza italiana e il resto nei servizi del territorio, pubblici e privati.

Ma è un altro dato a destare allarme: “Mentre le regioni chiamano medici stranieri gli italiani vanno all’esteropuntualizza il presidente Amsinegli ultimi cinque anni le richieste sono salite del 35%“.

Con l’assessore Doria, il presidente ha evidenziato due ordini di soluzioni al problema della carenza che flagella il sistema sanitario: “Uno riguarda proprio misure come quelle della Sardegna sul reclutamento degli stranieri, le altre sono per esempio l’utilizzo del decreto Cura Italia (governo Conte bis), ora prorogato di due anni, sino a dicembre 2025, che dà la possibilità di reclutare medici stranieri anche senza il riconoscimento del titolo, che può essere fatto in deroga dalle Regioni, ma con l’iscrizione all’albo professionale del Paese di provenienza e l’attestazione della conoscenza della lingua italiana“.

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