I.s.s, prof. Brusaferro: “La situazione è seria, rischiamo una ripresa dell’epidemia”
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ROMA – “Se la situazione non fosse stata molto seria certo non avremmo mantenuto una linea così rigorosa. I dati non mentono“. Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità e componente del Comitato tecnico scientifico, in una intervista televisiva, difende la stretta decisa dal governo in vista delle festività di Natale e Capodanno.
“Se non ci fossero state tante evidenze che indicano chiaramente un rischio di ripresa dell’epidemia, non ci sarebbe stata la necessità di insistere con queste restrizioni in un periodo tradizionalmente caro a tutti come il Natale“.
Per esempio “l’indice puntuale di trasmissione dei contagi, l’Rt, è cresciuto in una settimana da 0,77 a 0,87. Un segnale di rialzo indiscutibile, che non possiamo permetterci di sottovalutare. Poi ci sono i tassi di occupazione degli ospedali, superiori alla soglia anche se di poco: 33% delle terapie intensive, dove il valore di riferimento è 30%. E i contagi anche negli ultimi giorni si sono mantenuti tra 15 e 20mila“.
Con il sistema delle zone colorate “l’indice di trasmissione si era abbassato in modo significativo ma ultimamente la decrescita ha rallentato e, per la prima volta in un mese e mezzo, l’Rt è lievemente risalito. Per ammorbidire le misure e riuscire a contenere l’epidemia, attuando la strategia del tracciamento dei casi, bisognerebbe scendere sotto i 5-6mila al giorno. Sarebbe il risultato ottimale, auspicato“.
Le scuole “restano al primo posto, in questi mesi sono rimaste aperte in larga misura. I monitoraggi stanno evidenziando che al loro interno, quando sono bene organizzate, i rischi non sono superiori agli altri contesti. Scuola vuole dire però anche i momenti precedenti e successivi all’ingresso negli edifici e all’uscita. Sono stati creati tavoli di lavoro con prefetti e autorità locali per attuare la differenziazione degli orari dei mezzi di trasporto“.
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