CRONACA ED EVENTI

Il Caso (anzi casino) Maddalena

dal Settimanale SETTE del Corriere della Sera – 29 luglio 2016

EX_ARSENALE

Cronaca di un immondo pasticcio burocratico-giudiziario che vede in lite la Protezione Civile e la Mita Resort di Emma Marcegaglia

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MILANO – Poche settimane di boom estivo e per la Maddalena se ne andrà un altro anno senza il meraviglioso paradiso della nautica promesso da Silvio Berlusconi quando spostò il G8 dalla Sardegna a L’Aquila. Paradiso che avrebbe dovuto fare dell’arcipelago il cuore del turismo ricco del Mediterraneo. Con addirittura, parole di Guido Bertolaso, migliaia di posti di lavoro, mai visti. salvo miracoli, anzi, di estati bocciate, già otto, ne passerà almeno un altro.

L’immondo pasticcio burocratico,-giudiziario che vede in lite una parte della protezione civile e dall’altra la Mita Resort di Emma Marcegaglia non sarà sciolto infatti prima del 2018. Quando il tribunale di Roma troverà finalmente il tempo, per dedicare la prima udienza allo scontro sulla bonifica mai completata delle acque inquinate da decenni di occupazione militare. Bene che vada, si capisce. La storia invece dei grandi processi, infatti, dice che tanto potrebbe essere poi rimandato a data da destinarsi. Dopo altri due anni, quattro, sei, otto,8…

Breve riassunto?

BERLUSCONI-BERTOLASO

Dopo aver deciso di non invitare più i grandi del mondo alla Maddalena per concentrare gli sforzi a L’Aquila, mettendo insieme il vertice mondiale e la ricostruzione della città abbruzzese, ferita dal sisma del 1009, Berlusconi che già aveva speso sull’isola circa mezzo miliardo – (somma al centro dell’inchiesta) – decise di risarcire i maddalenini riconvertendo tutte le opere già fatte per il G8 in una grande giostra turistica che avrebbe dovuto attirare tutti i nababbi del pianeta a proprietari di uno yacht. E affidò l’intero pacchetto, darsena, alberghi e strutture nautiche, come dicevano, alla Mita Resort. Trent’anni per 40 milioni di euro. Un affarone, poi ulteriormente gonfiato: 31 milioni per quarant’anni. Peccato DISCARICA MADDALENAche marcegaglia-emmale trionfanti assicurazioni berlusconiane fossero bugiarde. Come scrisse Claudio gatti, al momento delle verifiche emerse in una realtà totalmente diversa. Questa: un porto turistico costato complessivamente 377 milioni di euro pubblici nel quale yaght, barche e gommoni non possono attraccare. A quel punto, la Marcegaglia fece causa chiedendo, tra le proteste – (“Ma se non ha tirato fuori ancora un centesimo“… saltò il deputato sardo Pier Francio Zanchetta) – 149 milioni di danni per mancato guadagno.

149 milioni di euro!

Contenzioso affidato ad un arbitrato, cioè a uno di quei “processi paralleli” che nel 95% dei casi vede trionfare il privato per soccombere allo Stato. Condannato stavolta pagare a Marcegaglia – GABRIELLI(nominata senza rancore presidente dell’ENI) a 38 milioni.

Un risarcimento enorme, contro il quale il successore di Bertolaso alla protezione civile, Franco Gabrielli, decise il 2 gennaio del 2015 di fare ricorso. Il cui esame fu fissato, come dicevamo, nel 2018. Nel frattempo, tutto fermo. La regione Sardegna preme perché la faccenda sia chiusa e rivendica il diritto di prender possesso delle strutture abbandonate per le quali paga tra IMU e spese varie 1 milione e 200.000 € l’anno, la Protezione civile non molla l’osso incoraggiata dall’avvocatura dello Stato a non cedere, la Mita reso tiene duro sulle sue pretese. E intanto le zanchetta_REGIONEstrutture costate un occhio della testa vanno in rovina. A partire dal bellissimo Main Center di Stefano Boeri.

Qui andiamo a perdere, col passare dei mesi, anche i finanziamenti per ripartire“, accusa Zanchetta. Non ne possiamo più. Renzi ha il dovere di fare capire alla Marcegaglia che deve liberare l’Arsenale subito senza pretendere una buonuscita milionaria: in fondo ha beneficiato di una concessione berlusconiana facilitata dalla cricca”.

Tesi respinta, ovvio, dalla presidente Eni. Un dato è certo, però: la paralisi, per l’agente della Maddalena, è insopportabile.

Gian Antonio Stella – Corriere della Sera

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