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La Camera Iperbarica riapre a pieno regime

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Riaperta la Camera Iperbarica al Paolo Merlo

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LA MADDALENA – La camera iperbarica della Maddalena riprende a lavorare a pieno ritmo: da ieri sono riprese tutte le attività sanitarie all’interno del centro di terapia iperbarica dell’ospedale Paolo Merlo che garantirà la sua operatività nell’arco delle 24 ore.

Con la determinazione 10 del 16 gennaio, la Regione ha infatti stabilito l’accreditamento e l’autorizzazione all’esercizio in regime definitivo del centro. La struttura, chiusa dal luglio 2013 per lavori di riqualificazione locali e ammodernamento delle attrezzature, con un’autorizzazione provvisoria aveva ripreso l’attività di ossigenoterapia dall’agosto 2014, garantendo un solo turno di attività, non superiore alle 8 ore giornaliere, nell’arco del quale sono state gestite anche alcune urgenze (4 intossicazioni da monossido tra dicembre e gennaio scorsi).

Da ieri il Centro ha ripreso a funzionare a regime, con 24 ore giornaliere. I numeri di telefono per gli utenti sono 0789.791220-242.

Nell’arco del 2012 la camera iperbarica del “Paolo Merlo”: ha effettuato diciannove trattamenti in urgenza (di cui cinque intossicazioni da monossido di carbonio), 225 trattamenti in regime di ricovero e 1.095 trattamenti a pazienti esterni, 426 medicazioni.

Alcuni mesi fa una delegazione dell’associazione Reazione giovanile, di cui è presidente Fabio Lai, facendosi portavoce dei disagi dell’ospedale Paolo Merlo, aveva incontrato il ministro alla salute Beatrice Lorenzin alla quale aveva consegnato una lettera dettagliata con elencati i maggiori problemi dell’ospedale Paolo Merlo con massima attenzione per quello della camera iperbarica, rilevando come quello maddalenino sia uno dei due centri iperbarici regionali e che, a seguito dei lavori di sostituzione con una nuova camera finanziata dalla Comunità europea, costata più di 680.000 euro e collaudata dalla commissione regionale, fosse inoperante dopo più di un anno dal termine dei lavori.

Un’interrogazione di Michele Cossa in Consiglio regionale spinse l’Asl alla decisione dell’apertura della camera, ma per solo 8 ore al giorno, fatto ceh provocò altre polemiche.

Ieri finalmente l’attesa svolta.

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