La Maddalena. Oggi la Cerimonia commemorativa in sufragio della “Battaglia di La Maddalena”
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REDAZIONE – Questa mattima, venerdi 13 settembre, si è celebrata la cerimonia commemorativa in ricordo della “Battaglia di La Maddalena”, alle ore 11 a Moneta – (piazzetta adiacente Piazza Don Giuseppe RIVA).
La cerimonia sarà presieduta dal Sindaco di La Maddalena, Fabio Lai, dala Comandante della Scuola Sottufficiali M.M. Capitano di Vascello Francesco Maffiola, con la partecipazione del Presidente Onorario del Comitato Celebrativo Capitano di Vascello MOVM Carlo AVEGNO – Ammiraglio di Squadra Mario Rino ME, le Autorità Militari, le associazioni d’Arma e le autorità civili, e conn il Picchetto Interfoze dall’Esercito, la Marina e l’Aeronatica.
“Aveva 21 anni – ha ricordato il sindaco Fabio Lai – quando insieme ad altri valorosi pianificarono uno dei primi atti di resistenza contro l’esercito più aggressivo del mondo. Nella “battaglia di La Maddalena” perse la vita anche Carlo Avegno prima medaglia d’oro al valor militare della resistenza.
Oggi Giuseppe Marcellino all’età di 101 anni, nostro cittadino onorario dal 2022, è stato nuovamente presente per commemorare i suoi commilitoni. Una storia che mi ha segnato nel carattere e che ricorderò per sempre ha affermato. Certamente la ricorderemo anche noi, perché grazie a persone come lui oggi viviamo liberi!”
La ricorrenza, è infatti in suffragio dei Caduti per la liberazione dell’isola dall’occupazione tedesca con la benedizione del Monumento dedicato, a cura di Don Domenico Degortes.
Con l’8 settembre la Sardegna ebbe per una manciata di giorni un ruolo strategico dirimente per le future sorti del conflitto. La flotta militare italiana per sottrarsi alla cattura si è spostata dai porti di Genova e La Spezia, diretta all’arcipelago de La Maddalena, in quel frangente la base italiana più importante e più attrezzata e armata di tutto il Mediterraneo, per poi raggiungere Brindisi dove si stava rifugiando la famiglia reale.
Il pomeriggio del 9 settembre, nel Golfo dell’Asinara, dopo il rifiuto di cedere ai tedeschi del numero uno della Marina militare italiana, l’ammiraglio Carlo Bergamini, l’intero convoglio militare con la Corazzata Roma e due cacciatorpedinieri, venne bombardato e affondato a largo delle acque dell’Asinara.
Le vittime di questa tragica battaglia furono 1.400.
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