La Maddalena. Le opposizioni: “2 anni persi per il Waterfront”

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LA MADDALENA – “Riteniamo doveroso, da parte nostra, entrare nel merito dello stato dell’arte relativo all’avvio del progetto del Waterfront, progetto che, insieme alle bonifiche dell’ex Arsenale,  una volta realizzate, rappresenterebbero il vero punto di svolta, per lo sviluppo sostenibile dell’economia maddalenina. Si ritiene utile sottolineare che questa Amministrazione ha nei cassetti degli uffici il lavoro della precedente Amministrazione che aveva affidato ad un pool di professionisti, il progetto definitivo esecutivo, in sostanza lavoro pronto per procedere con le successive fasi come l’affidamento del  bando.

Questo percorso è immediato  dopo aver trovato già  pronte le autorizzazioni dei vari enti che, soprattutto in materia ambientale, esprimono un parere, soprattutto in materia ambientale,  non ultimo, quello che ha richiesto un lunghissimo tempo di attesa, come è appunto la V.I.A., (valutazione di impatto ambientale) approvato dal Ministero dell’Ambiente.

Dall’inizio del mandato della nuova amministrazione,  ottobre 2020, tutta l’opposizione ha costantemente chiesto, aggiornamenti sullo stato dei lavori, ricevendo, come giustificazione dello stallo della procedura,  una nuova condizione imposta e voluta dalla Regione, l’obbligo di  redigere un piano regolatore portuale, propedeutico per poter mandare avanti le attività relative al Waterfront.  La stessa risposta, è stata data in altre due occasioni, ultima in ordine di tempo, nel consiglio dell’8 agosto u.s., ribadita con forza dall’amministrazione, “la regione ha detto che il waterfront non può procedere senza prima la redazione del piano regolatore del porto“!

Nello stesso consiglio è stato chiesto di poter visionare la richiesta formale della Regione ma, niente ci è stato fatto vedere.

Le osservazioni,  circa questo obbligo imposto dalla Regione al Comune della Maddalena, le abbiamo rivolte direttamente ai referenti regionali degli uffici di Cagliari,  e, la risposta pervenuta è stata che non esiste nessun obbligo, le due attività,  possono essere sviluppate ed avere percorsi paralleli, senza condizionare l’attività’ di uno in attesa dell’altro.

Pur dando per scontata la buona fede di chi ha creduto alla bontà della richiesta proveniente dalla Regione,  facendo anche riferimento all’esempio di Cala Balbiano, opera realizzata con gli stessi fondi e, senza il famigerato piano regolatore portuale,  la domanda sorge spontanea,  andare a fondo al problema cercando di sapere quale sia il fondamento giuridico relativo alla richiesta che di fatto ha stoppato il progetto di sviluppo del Waterfront.

A voler pensare male, sembra che alla Regione non stia particolarmente a cuore l’avvio di quest’opera,  anzi…

L’unica cosa che oggi purtroppo è sotto gli occhi di tutti, è che si sono persi quasi due anni. Tempo prezioso, che incide negativamente sulla realizzazione del progetto.”

Annalisa Gulino

Manila Salvati

Alberto Mureddu

Rosanna Giudice

Giovanni Manconi

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