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Manifestazione “No vax e No Green pass” in piazza a Cagliari. Il Caso: Infermiere muore nonostante la doppia dose di Pfizer

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CAGLIARI – (ansa) – No vax e no Green pass in piazza a Cagliari per protestare contro le norme anti contagio. La manifestazione di ieri sera è stata intitolata “Il fragore del silenzio”. Attivata anche una fiaccolata, annunciata dagli organizzatori nelle prime battute del sit in.

I partecipati hanno esposto uno striscione con la scritta “La libertà non si baratta, non ci arrenderemo mai: resisteremo alla dittatura sino alla morte”. Tra le persone che si sono date appuntamento in piazza Garibaldi, ormai tradizionale ritrovo dei contestatori, anche manifestanti che hanno sollevato cartelli con le scritte “studenti contro il lasciapassare” e “no ai sieri genici sperimentali”.

Nel frattempo, sale al 10% il tasso di occupazione nelle terapie intensive in Sardegna e sale anche l’occupazione dei posti letto in area medica non critica (12%) secondo la nuova rilevazione Agenas aggiornata su dati rilevati ieri. Rispetto alla rilevazione sui dati del 20 agosto, invece, entrambi i parametri salgono dell’ 1%.

Il nuovo rilevamento, a livello nazionale, registra anche un aumento di due punti percentuali per le terapie intensive in Calabria 7% contro il 5% del rilevamento precedente su dati di ieri mentre per l’occupazione in area medica lieve riduzione, dal 16 al 15 per cento. Stabile la Sicilia (9% intensive e 18% reparti).

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IL CASO. Infermiere vaccinato con doppia dose Pfizer muore di Covid: era in vacanza in Sardegna

Un infermiere dell’ospedale Cotugno di Napoli, vaccinato sei mesi fa con doppia dose Pfizer, è morto per Covid mentre si trovava in vacanza in Sardegna, da metà luglio, con tutta la famiglia. L’uomo, 63 anni e in pensione da due mesi, dopo essere risultato positivo a fine luglio era stato ricoverato a Sassari. Per lui, però, nonostante le cure non c’è stato nulla da fare.

Un caso sfortunato, viene indicato, probabilmente uno dei pochissimi in cui lo scudo vaccinale viene bucato, e comunque un’indicazione di come nella copertura vaccinale ci sia un calo progressivo dopo un certo numero di mesi dalla prima somministrazione.

Il caso riaccende il dibattuto sull’utilità – o forse la necessità – di una terza dose di vaccino.

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