Migliaia di banchi anti-Covid ammassati nelle Scuole, mai usati

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RASSEGNA STAMPA

Tornano a galla gli inutili banchi a rotelle

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REDAZIONEAllo Stato sono costati 69 euro l’uno. A Cagliari sono centinaia e centinaia, ammassati nelle scuole superiori  e mai utilizzati. E sono un problema per i dirigenti, che non sanno dove metterli.

Sono i banchi singoli anti Covid(voluti dalla Ministra Azzolina)che la struttura commissariale per l’epidemia, allora guidata da Domenico Arcuri, ha fatto recapitare nel 2020 – quando i ragazzi erano in DAD – nelle scuole di tutta Italia. Un lotto da 9 milioni di euro di una maxi fornitura, gestito dalla società Nautilus: si era scoperto che non erano a  norma ed era stato disposto il blocco.

Le scuole di Cagliari – segnala oggi il quotidiano L’Unione Sarda – hanno atteso che arrivassero indicazioni. che però non sono mai arrivate. E adesso sono ancora lì, avvolti nella plastica.

Non ho spazi e non so dove metterli”  dice Il preside dell’Istituto superiore Michelangelo di Cagliari, Raffaele Rossi, e allarga le braccia sconsolato davanti agli oltre 350 banchi che finora ha tenuto nella palestra della stessa scuola. Lo spazio era inutilizzabile a causa della necessità di un intervento sul soffitto. “Ora è stato tutto risolto e vorremo che gli alunni potessero riutilizzarlo”. Dovrà così trovare una collocazione a quegli inutili arredi. Altri sono già in corridoio, per un totale di 450. Forse finiranno lungo i corridoi, in attesa di una soluzione definitiva.

Ha tagliato invece la testa al toro la preside del Liceo Pacinotti, Valentina Savona: i banchi, alcune centinaia, sono stati depositati in cortile. All’aperto.  Sappiamo che è in corso un contenzioso – spiega la dirigente – quindi non possiamo utilizzarli. E non possiamo liberarcene come se niente fosse”. Lei saprebbe come usarli: “Ma finché non ci sono le autorizzazioni, a queste condizioni restano lì”.

Il problema è comune a numerosi istituti cittadini.

Il Comune di Cagliari ha le mani legate: “Quelle forniture non sono passate da noi”, spiega Alessandro Balletto, delegato del sindaco per la Pubblica istruzione, “altrimenti avremmo potuto gestire la vicenda, magari con il ritiro da parte della Proservice, la nostra società in house. Ma ha fatto tutto il ministero”.

E da Roma non arrivano indicazioni. Milioni  di euro spesi, per materiali che costituiscono un enorme  ingombro mai usato.

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