POLITICA

Punti Nascita. Il Ministero dice “SÌ” al Cto di Iglesias, “NO” a Tempio, e La Maddalena rimane sullo stand-bay

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CAGLIARI – Dopo la nota stampa diramata ieri mattina dall’On.le Dario Giagoni (Lega), arrivano le precisazioni dell’Assossore alla Sanità Mario Nieddu. Lo fa sapere la Regione, specificando che il Ministero della Salute ha detto sì a Iglesias, no a Tempio Pausania, mentre ha rilasciato un parere interlocutorio sul punto nascita alla Maddalena.

L’istanza per la riapertura di questi centri sanitari era stata formalizzata dallo stesso assessorato Mario Nieddu e trasmessa a Roma il 31 gennaio 2020 al fine di superare i limiti stabiliti dalla normativa nazionale per i punti nascita considerati “sub-standard”, cioè quelli in cui si registrano meno di 500 parti l’anno. Obiettivo della richiesta: scongiurare la chiusura del punto nascita di Iglesias e riavviare le attività già sospese negli ospedali di Tempio e La Maddalena.

Semaforo verde – quindi – per la deroga di un anno al Cto di Iglesias. Nonostante il calo dei parti tra 2018 e 2019 (da 356 a 276), il punto nascita di Iglesias, l’unico del Sulcis, con un bacino di 130mila utenti, è stato riconosciuto come riferimento anche per diverse neo-mamme provenienti da Comuni che appartengono ad altre Assl.

Negativo, invece, il parere sul Paolo Dettori di Tempio. Una risposta basata, tra le altre cose, sulla premessa per cui la richiesta di deroga non sarebbe stata giustificata in ragione del basso numero di utenti.

Diversa la posizione sul Paolo Merlo di La Maddalena, per cui il Ministero, pur dichiarando, al momento, di non potersi esprimere in modo favorevole, ha aperto a una fase interlocutoria.

Le peculiarità del territorio di Tempio e La Maddalenaha precisato l’assessore regionale Mario Nieddu con una nota stampa – e in particolare l’insularità di quest’ultima, non sembra siano state prese in grande considerazione nella formulazione del parere. Le risposte che abbiamo ricevuto evidenziano la necessità di rivedere i criteri definiti dal Decreto ministeriale n. 70 del 2015, che legano la sopravvivenza dei servizi sanitari a parametri troppo rigidi che non considerano le specificità geografiche e demografiche della Sardegna, con il risultato di creare ulteriore svantaggio e disparità fra i territori. Sul punto nascita del Paolo Merlo di La Maddalena, il Ministero decide di non decidere – conclude Niedduma i nostri obiettivi non sono cambiati. Proseguiremo l’interlocuzione con Roma dando immediatamente seguito all’approfondimento richiesto”.

Da Roma ancora un segnale di poca attenzione per i problemi del nostro territorio – ha dichiarato il presidente Christian Solinas – in particolare, per ciò che riguarda il punto nascita di La Maddalena registriamo scarsa sensibilità per la condizione peculiare dovuta alla doppia insularità… Non possiamo accettare logiche rivolte al taglio dei servizi”…

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