POLITICA

Punto Nascita. Cresce la protesta

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Arru: “Si sta studiando la soluzione per il punto nascita di La Maddalena”

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CAGLIARI – “Il punto nascita dell’ospedale Paolo Merlo de La Maddalena deve riaprire subito. E’ un diritto imprescindibile per le future mamme, che stanno rischiando la vita per arrivare nel presidio sanitario dell’arcipelago con il travaglio in corso”. Lo afferma Edoardo Tocco (FI), vice presidente della Commissione sanità del Consiglio regionale che annuncia battaglia per la riapertura del reparto maternità dell’ospedale maddalenino. “La situazione sta precipitando, con molte partorienti che arrivano in ritardo in ospedale per evitare di essere trasferite ad Olbia, unica alternativa alla chiusura del punto nascita de La Maddalena. Chiederò un intervento del ministro della salute Lorenzin  – conclude Toccoperché non si può applicare un criterio ragionieristico in un pezzo di Sardegna che già presenta forti problematiche per i collegamenti marittimi. L’ospedale Merlo è un centro di riferimento per il territorio, che corre il rischio di essere privato dei servizi essenziali. La battaglia della popolazione per la salvaguardia dei diritti è legittima. Mi impegnerò perché la politica dei tagli non penalizzi l’Isola”.

E sul problema Punto Nascite La Maddalena, interviene l’assessore Arru che rassicura tutti: “C’è tutta la volontà e l’impegno per affrontare la questione del punto nascita e dell’organizzazione del servizio sanitario di La Maddalena. A seguito del recente incontro al quale ho partecipato a Olbia, con il direttore generale dell’Ats, Fulvio Moirano, il direttore sanitario Francesco Enrichens, il direttore Assl Pierpaolo Pani, e i consiglieri regionali Antonio Satta, Pier Franco Zanchetta e Giuseppe Meloni, si sta dando massima priorità, nell’organizzazione dell’Azienda tutela della salute, alla sanità delle isole minori“. Lo ha detto l’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, spiegando che “dovrà essere garantita al massimo la sicurezza di tutte le partorienti de La Maddalena, con una presa in carico della donna durante tutti i nove mesi“.

Nelle more dell’attivazione di elisoccorso ed elitrasporto Hems, si chiederà una deroga alle norme previste a livello ministeriale, pur consapevoli che i criteri previsti dal ministero della Salute sono difficilmente derogabili.

E’ stato dato l’incarico di predisporre con urgenza il piano sanitario per le isole minori, nel quale alle esigenze de La Maddalena sarà dedicata tutta l’attenzione necessaria: da parte mia – ha precisato Arrue da parte della direzione generale dell’azienda unica, c’è la massima disponibilità all’ascolto”.

Nel frattempo a La Maddalena, le future mamme maddalenine – pur di partorire nell’isola – iniziano il travaglio a casa arrivando in ospedale in forte ritardo.

I medici però sconsigliano questa pratica ma senza ottenere risultati.

La preoccupante denuncia arriva anche dall’assessore comunale Massimiliano Guccini che in una lettera alla Regione ha messo nero su bianco, su quanto sta accadendo nell’isola. «La chiusura del punto nascita ha creato una situazione di pericolo superiore a quello della sua apertura. Ai medici della Maddalena viene chiesto di garantire comunque l’emergenza che potrebbe derivare da un parto improvviso o da un cesareo d’urgenza mentre il pericolo aumenterebbe per effetto della chiusura stessa o della loro inoperatività per lungo periodo. Tra i tanti provvedimenti dannosi posti in essere nei confronti dell’Ospedale Paolo Merlo di La Maddalena – precisa Guccini – la chiusura del punto nascita rappresenta il torto peggiore che questa comunità potesse mai subire:

  • primo perché mette a rischio le mamme e i bambini;
  • secondo perché trasforma il momento speciale della nascita  in un calvario fatto di tensione e preoccupazione. 

Avete creato una condizione di pericolo che il sottoscritto non può tacere in quant, la carica che deriva dal mandat, mi impone di intervenire nei Suoi confronti esigendo la riapertura immediata del punto nascita, al fine di evitare le conseguenti condizioni di pericolo. Nessuno potrà sottrarsi alle proprie responsabilità e nessuno potrà dire di non essere stato informato».

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