POLITICA

Punto Nascita. L’on.le Piefranco Zanchetta scrive alla Ministra della Sanità Grillo

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Cagliari,18 giugno 2018

Al Ministro della Salute
On. Dott.ssa Giulia Grillo
Lungotevere Ripa, 1 – Roma ​​​​​​​
segreteriaministro@sanita.it

On.le Ministra,

in qualità di rappresentante di un territorio che vive il disagio della doppia insularità, mi permetto di sottoporre alla Sua cortese attenzione e autorevole valutazione, l’ormai noto caso del Punto Nascita dell’ospedale Paolo Merlo di La Maddalena. La ex ASL2 di Olbia, due anni fa, ha sospeso “temporaneamente” questo fondamentale servizio a causa della contestuale assenza (per malattia) di 3 ostetriche su 5 che pregiudicava la sicurezza al parto. La decisione è stata successivamente confermata anche dall’ATS, la nuova Azienda unica per la Tutela della Salute della Regione Autonoma della Sardegna che ha considerato insicura la gestione in loco del parto e degli eventuali rischi ad esso connessi. Con l’approvazione della Riforma della Rete Ospedaliera regionale (ottobre 2017) ancora all’esame del Suo Dicastero, noi legislatori sardi abbiamo approvato il mantenimento attivo dei PN delle aree disagiate della Sardegna, compreso quello di La Maddalena per cui abbiamo previsto la procedura di deroga, come stabilito nell’intesa Stato-Regioni del 2010.

Da due anni, però, le giovani donne maddalenine sono costrette ad affrontare il pesante disagio di una forzata migrazione in terra ferma presso il DEA di riferimento territoriale, l’ospedale Giovanni Paolo II di Olbia. Una tormentata “odissea della gravidanza e del parto” su cui gravano il trasferimento via mare (spesso con avverse condizioni meteo marine), l’insidia di un percorso viario tortuoso di ben 40 chilometri e la frustrazione dell’obbligato distacco da casa e dai riferimenti del presidio ospedaliero locale. La ” protesta delle pance” di La Maddalena ha interessato l’opinione pubblica nazionale e investito direttamente anche la Sua predecessora che lo scorso anno, su nostra sollecitazione, è giunta in visita al Paolo Merlo per valutare la situazione assieme ai vertici della sanità sarda. Nonostante ciò, il punto nascita isolano rimane ancora chiuso e le Autorità sanitarie regionali ritardano la richiesta di deroga in attesa delle osservazioni e prescrizioni ministeriali sulla Riforma della Rete Ospedaliera. Verosimilmente, le procedure di deroga saranno imposte anche per altri ospedali della Sardegna che hanno volumi al di sotto dei 500 parti l’anno la cui sopravvivenza è messa in discussione. Anche se non raggiungono volumi elevati, come prevedono gli standard nazionali, rappresentano, da sempre, un imprescindibile riferimento per le donne che risiedono nelle aree particolarmente disagiate del complesso territorio sardo. In considerazione della centralità che il nuovo Governo assegna alla Sanità in difesa dei diritti basilari dei cittadini e, in particolar modo, di coloro che vivono condizioni di disagio, questi avamposti della sanità, non dovrebbero essere chiusi ma messi in sicurezza per garantire l’inalienabile diritto alla maternità.

Consapevole della complessità che riveste il tema della sicurezza del parto e delle garanzie che devono essere assicurate alla mamma e al bambino, La invito a considerare la delicatezza del “caso La Maddalena”, realtà insulare disagiata, al fine di valutare, in tutti i suoi aspetti, la possibilità del mantenimento di un servizio essenziale per la comunità isolana che ancora si avvale di un presidio ospedaliero che, seppur dimensionato nelle funzioni, deve assolutamente continuare a rappresentare una garanzia per la salute e la sicurezza dei suoi abitanti, in particolare per la salute materno-infantile che rappresenta un’area prioritaria della sanità pubblica.

Dal prossimo primo luglio, la Sardegna potrà finalmente contare sul servizio di Elisoccorso gestito dall’Azienda regionale per l’emergenza-urgenza che si avvarrà di tre eliambulanze dislocate nei tre aeroporti sardi. Una di esse farà base a Olbia H24. A bordo ci sarà personale qualificato (anestesista-rianimatore e infermiere) e in soli 8’ potrà raggiungere La Maddalena.

Un fondamentale passo avanti che potrebbe rappresentare anche un elemento di garanzia per assicurare nuovamente la possibilità di partorire nell’Arcipelago. Le mie considerazioni non hanno la pretesa di sostituirsi all’autorevolezza dell’organismo scientifico che valuterà il caso e, forse, sono troppo di parte per la mia appartenenza alla comunità maddalenina che da tempo chiede risposte adeguate ai propri bisogni.
Sono certo che un Suo autorevole pronunciamento potrebbe contribuire in maniera determinante a ricondurre la complessa problematica su un giusto piano di confronto: quello più alto delle valutazioni di merito e delle decisioni che, con scienza e coscienza, devono essere assunte al fine di garantire sicurezza, equità di accesso alle cure e uniformità dei livelli di assistenza.

RingraziandoLa per la cortese attenzione, rimango in attesa di un suo cortese cenno di riscontro e formulo i migliori auguri di buon lavoro.

Distinti saluti.

On. Pierfranco Zanchetta

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