POLITICA

Saremar, la Cgil invita Pigliaru

La Nuova Sardegna

Il Governatore invitato a La Maddalena e a Carloforte

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FOTO450_pigliaruLA MADDALENA – Resta alta la preoccupazione tra i marittimi della Saremar. «A oggi l’unica certezza che si ha – scrivono Luigi Giallara e Gregorio Vacca della Filt-Cgil – è che il 31 dicembre la società Saremar non esisterà più. Cosa ci sarà in futuro non è ancora dato da sapere, almeno da parte dei comuni mortali. Di fronte a questa situazione di incertezza, crediamo sia indispensabile avere rassicurazioni su ciò che la politica vuole fare nell’immediato. È necessario capire quali siano gli indirizzi sul piano politico e sociale. Non vorremmo che venisse sottovalutato il problema dal punto di vista sociale. Noi crediamo sia il caso che tutti gli amministratori, di tutti i livelli istituzionali, prendano seriamente il problema per delineare una strada certa da perseguire».

La Filt-Cgil ha avanzato diverse soluzioni, che non hanno trovato riscontro, ma che comunque mettono in evidenza i problemi: la garanzia della continuità territoriale per le isole minori; la salvaguardia occupazionale di tutta la forza lavoro attualmente impiegata in Saremar; l’efficienza dei servizi che hanno ricadute non solo sociali ma anche economiche sulle comunità; la garanzia di un controllo pubblico sull’utilizzo dei finanziamenti; l’applicazione dei contratti nazionali di lavoro e livelli salariali, con un passaggio diretto a eventuali nuove società, salvaguardando i diritti dei lavoratori. «Su questi argomenti la politica non si è ancora espressa, troppi discorsi e poche decisioni concrete – affermano Giallara e Vacca –. Chiediamo al presidente della Regione Francesco Pigliaru di venire a Carloforte e La Maddalena e dichiarare ufficialmente, su questi argomenti, qual è la proposta ufficiale della giunta regionale. Che prenda posizione di fronte ai cittadini che lo hanno votato. Ma devono farlo subito, perché il tempo passa velocemente e non vorremmo trovarci a dicembre, con decisioni che cadono dall’alto e vanno contro gli interessi della comunità».

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