CRONACA ED EVENTI

Bonifiche ex G8, il Comune parte civile

La Nuova Sardegna – Serena Lullia

L’ente formalizza la costituzione nel processo contro Balducci &Co.

ex arsenale

Gli interventi di riqualificazione nello specchio di mare non sono mai stati ultimati.

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LA MADDALENA – Il Comune si è costituito parte civile nel procedimento penale sulle bonifiche mai completate nello specchio d’acqua dell’ex arsenale. Il mandato all’avvocato Gian Comita Ragnedda è stato assegnato con delibera di giunta. Un voto voluto dal sindaco Luca Montella per dare un valore anche politico alla decisione. L’isola chiede di essere risarcita per il grave danno subito in occasione del mancato G8. «I fatti penalmente illeciti contestati – spiega il legale – hanno determinato un grave danno patrimoniale e non patrimoniale, morale, biologico e all’immagine al Comune che rappresenta l’intera comunità. Tutte le condotte contestate nei capi di imputazione hanno minato la competenza dell’ente, privandolo della effettiva gestione del territorio e condizionandolo nelle future scelte. Inevitabile la ricaduta negativa sulle collettività. Se eseguite correttamente quelle opere avrebbero consentito invece rilevanti sviluppi del territorio e prospettive di crescita per l’intera comunità maddalenina. La mancata riqualificazione dei luoghi e la paralisi delle attività di sviluppo, nonchè la mancata realizzazione delle opere hanno invece determinato uno stato di degrado dell’area». Le mancate bonifiche e il risalto mediatico della vicenda hanno anche macchiato l’immagine turistica dell’arcipelago. «È fuor di dubbio la risonanza in termini negativi subita dall’arcipelago – aggiunge Ragnedda –, con una evidente lesione dell’immagine turistica e ambientale».

Si è svolta ieri l’udienza preliminare in cui è stata trattata la richiesta di rinvio a giudizio per 13 indagati. Tra questi l’ex presidente del Consiglio superiore dei Lavori pubblici Angelo Balducci; il suo braccio destro Mauro Della Giovampaola, funzionario alla direzione della struttura di missione per il G8. Più altri funzionari statali e imprenditori. I capi di accusa variano dalle demolizioni abusive al falso in atti pubblici all’ inquinamento ambientale e marino. Sono accusati di aver realizzato solo parte degli interventi di bonifica, di aver dragato in parte circa 40mila metri cubi su 60mila previsti dal contratto nello specchio di acqua davanti a Cala Camicia e Cala Camiciotto; di aver ampliato l’area dell’inquinamento non impedendo l’abbandono dei rifiuti delle demolizioni del molo Carbone. Interventi realizzati parzialmente ma pagati con soldi pubblici come se invece fossero stati ultimati.

Anche in conseguenza delle mancate bonifiche il porto davanti al Main conference, elemento centrale dell’ albergo, non è mai entrato in funzione.

Oggi l’ex arsenale è il simbolo del degrado. La struttura costata milioni di euro di soldi pubblici si sbriciola sotto il tempo e le sferzate del maestrale. E ancora una volta le promesse della politica di ridare una seconda vita all’ex arsenale sono rimaste sulla carta.

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