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Concessioni balneari scadute. La Codacons scrive alla Guardia costiera di Olbia, Porto Torres e La Maddalena

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REDAZIONE – Sul caso delle concessioni balneari scadute il Codacons ha presentato una istanza alle Capitanerie di porto di La MaddalenaOlbia Porto Torres, in cui si chiede di intervenire per garantire il rispetto della sentenza del Consiglio di Stato e consentire ai cittadini l’uso gratuito delle spiagge ubicate sul territorio di competenza.

Nel 2006, la cosiddetta direttiva Bolkestein ha imposto agli Stati membri, in nome della concorrenza di mercato, la liberalizzazione  del settore, con l’obbligo, pertanto, di mettere a gara le concessioni balneari e di eliminare il sistema di rinnovo automatico delle concessioni esistentiscrive CodaconsNonostante quanto stabilito dall’Unione Europea, l’Italia, nel corso degli anni, ha ripetutamente autorizzato le proroghe delle concessioni da parte dei Comuni, tanto da spingere l’Unione Europea ad aprire una procedura di infrazione. In questo contesto è recentemente intervenuto il Consiglio di Stato, che con sentenza n. 3940/2024 ha stabilito che la proroga delle concessioni balneari al 31 dicembre 2024 non può essere considerata legittima. Sostanzialmente, il Consiglio di Stato ha affermato che le amministrazioni locali sono obbligate a disapplicare qualsiasi proroga che vada oltre il 31 dicembre 2023, proprio in ragione dei limiti stabiliti dal diritto europeo”.

Secondo la Codacons: “Allo stato attuale è legittimo ritenere che i cittadini possano usufruire delle spiagge come “libere”, portando ombrelloni e lettini anche lì dove sorgono gli stabilimenti. E, d’altra parte, i gestori di tali stabilimenti, ove titolari di concessioni scadute, nulla possono eccepire dinanzi al comportamento descritto”.

Corre dunque l’obbligoconclude la Codaconsin capo alle Capitanerie di Porto territorialmente competenti in base al Codice della Navigazione, che assegna loro i compiti di controllo e vigilanza per garantire il rispetto delle norme sull’uso corretto del demanio marittimo, di adottare tutti i provvedimenti opportuni e necessari a monitorare, accertare ed eventualmente sanzionare l’utilizzo di concessioni balneari oggetto di proroga illegittima ai sensi e per gli effetti di quanto stabilito dalla sentenza del Consiglio di Stato n. 3940/2024 ed in contrasto con quanto stabilito dalla Direttiva Bolkestein, garantendo in tal modo il pieno utilizzo delle spiagge italiane ai cittadini”.

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