CRONACA ED EVENTI

Da oggi “Green-Pass obbligatorio” su tutti i luoghi di lavoro

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ANSA – (ore 9) – Scatta da oggi – venerdì 15 ottobre – l’obbligo di Green Pass sui luoghi di lavoro. I dipendenti pubblici e privati, ma anche i liberi professionisti, dovranno esibire il “certificato verde” rilasciato dopo la vaccinazione anti-Covid oppure il risultato di tampone negativo per accedere ai luoghi di lavoro.

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La situazione di prima mattina

Si temono però disagi e proteste, anche in Sardegna.

A Cagliari, in piazza del Carmine, davanti alla Prefettura, è previsto un presidio organizzato dalla Federazione Italiana Sindacati Intercategoriali, al quale ha aderito anche il Movimento Partite Iva. Un’iniziativa per rappresentare il malcontento dei lavoratori per il “clima vessatorio e coercitivo” creato dall’obbligo di presentazione del certificato.

E poi c’è il rischio di caos nei trasporti.

Ad esempio, sono un centinaio gli autisti dell’Arst che non hanno fatto il vaccino e che quindi – se non ricorreranno ai tamponi – non potranno prendere servizio. Si tratta del 5% del totale dei conducenti dell’azienda. Una problematica che tocca in particolare l’Ogliastra. Il Comune di Cagliari ha lanciato una nuova iniziativa per venire incontro a chi, senza vaccino, ha necessità di eseguire il test Covid: da lunedì mattina tornano alla stazione di piazza Matteotti i tamponi rapidi gratuiti.

Italia blindata nel giorno del Green pass obbligatorio per i lavoratori:

  • Trieste presidio dei portuali che protestano contro il certificato verde e, al contempo, rifiutano anche i tamponi gratuiti. “Lo sciopero non è autorizzato, partecipare è reato“, sottolinea l’Autorità di garanzia. Per i promotori la mobilitazione è legittima. Sono già circa un migliaio le persone raggruppate davanti al Varco 4 del porto di Trieste, luogo di ritrovo della manifestazione annunciata dal Coordinamento dei lavoratori portuali di Trieste. Non si tratta solo di portuali, molti riconoscibili dai giubbotti gialli, ma anche di tanti che non operano nello scalo. L’accesso fino a questo momento è stato consentito ma i camion che arrivano, magari da oltre confine, si scoraggiano per la folla e tornano indietro.
  • A Roma, invece, tornano in piazza i no vax: sit-in autorizzato al Circo Massimo. Qualche decina di no Green pass questa mattina ha tentato di bloccare il traffico in via Labicana, a ridosso del centro di Roma, ma è stato fermato dalle forze dell’ordine. Il tentato blitz è avvenuto intorno alle 8: il gruppo di manifestanti, radunatosi spontaneamente e con cartelli scritti a mano, ha provato a invadere la carreggiata ma è stato bloccato e convogliato verso piazza di Porta Maggiore.
  • Nei cinque porti pugliesi di Manfredonia, Barletta, Bari, Monopoli e Brindisi al momento è “tutto tranquillo“. Come previsto, non si registrano blocchi, proteste o disservizi per l’entrata in vigore dell’obbligo del Green pass. Nei giorni scorsi, da un monitoraggio disposto dall’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale con le imprese portuali dei cinque scali, è stato rilevato un tasso di vaccinazione ben oltre il 90% tra i dipendenti, facendo già presagire che i cinque porti dell’Adriatico pugliese non avrebbero registrato problemi.
  • Al porto di Napoli, non si segnalano, al momento, problemi relativi all’introduzione dell’obbligo di Green pass. Situazione sotto controllo in uno scalo dove, come confermano le sigle di categoria, “la grande maggioranza dei lavoratori è vaccinata“. Al momento nessun disagio e nessuna protesta.
  • Nel porto di Genova un gruppo di manifestanti ha bloccato le operazioni al varco Etiopia. All’esterno della palazzina che ospita gli uffici si trova il presidio dei lavoratori senza certificato verde, mentre una cinquantina di scaricatori, che stazionavano davanti ai cancelli, sono entrati.
  • Un centinaio di lavoratori privi di Green pass protestano in presidio davanti ai cancelli della Fiat Avio a Rivalta, alle porte di Torino. “Sono 32 anni che lavoro qui – sostiene Francesco – e oggi non posso entrare perché non sono vaccinato. Ci stanno privando della libertà. Solo in Italia bisogna pagare per entrare al lavoro“.
  • Situazione tranquilla al Porto di Venezia: i lavoratori dello scalo marittimo lagunare si sono tutti presentati al lavoro.

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