Oggi è “il Green pass day”: l’Italia rischia il blocco
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L’ANALISI – Peserà soprattutto la mobilitazione di portuali e autotrasportatori, ad alzare le barricate contro il lasciapassare, sono soprattutto i lavoratori marittimi di Trieste.
Sul D-Day del certificato verde incombe il rischio del blocco del Paese, su cui peserà la mobilitazione di portuali e autotrasportatori, che potrebbe causare uno stop nel settore della logistica.
Ad alzare le barricate contro il lasciapassare sono soprattutto i lavoratori marittimi di Trieste, dove il 40% dei 950 dipendenti non è vaccinato, mentre “Trasportounito” annuncia che “mancheranno all’appello circa 80mila conducenti dei camion e altri mezzi distribuiti su 98.000 imprese“.
Questo venerdì 15 ottobre, dunque, rischia di essere veramente una giornata nera per il Paese, tanto che lo stesso ministro del Lavoro, Andrea Orlando, parla di “avvio complicato, ma che era nell’ordine delle cose ed è il prezzo da pagare per spingere nella direzione giusta il Paese“. Il rischio di una falsa partenza, oltre alle diserzioni, è aggravato anche delle manifestazioni in diverse città: la più importante è a Roma, dove il luogo del sit-in dei “No Pass”, già spostato due volte dalla Questura, è previsto al Circo Massimo, e con una schieramento di 1.000 agenti.
Una decisione presa sulla scia delle intenzioni emerse dall’ultimo Comitato per la Sicurezza convocato dal Viminale, le cui intenzioni sarebbero quelle di evitare lo svolgimento di proteste vicino ai palazzi della politica e a ‘obiettivi sensibili’.
Le Prefetture e le Forze dell’ordine, intanto, sono allertate: nelle prossime ore potrebbero verificarsi iniziative contro il Green pass davanti a “ingressi aziendali” e “presso aeroporti, porti, punti di snodo stradale, autostradale e ferroviari, finalizzati a creare disagi con possibile intralcio alla regolarità dei servizi e delle attività produttive“. Per questo alle autorità sul territorio è stato chiesto per questa giornata e “per i giorni a venire” la “massima intensificazione” dell’azione di controllo del territorioe di “osservazione” nei confronti di soggetti o gruppi “ritenuti pericolosi per l’ordine pubblico“.
Criticità si profilano anche sul fronte dei trasporti pubblici, dove tra i dipendenti la percentuale di non vaccinati va dal 10% al 20%.
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