SEGNALAZIONI ED OPINIONI

Divieto d’accesso a Cala Coticcio. “E’ tutta colpa degli altri!”

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LA MADDALENA – In queste ore, compare sulle pagina Facebook del Consigliere dell’Ente Parco, Dott. Gianluca Mureddu, un comunicato stampa a firma del Consiglio Direttivo dello stesso Ente Verde, (Presidente assente), relativo ai recenti e chiacchierati divieti di accesso alla spiaggia di Cala Coticcio di Caprera.

Come si dice?… Quando il gatto non c’è il topo balla:

Le vicende mediatiche legate a Cala Cuticcio, portano alla luce alcuni nodi politici e giuridici rimasti irrisolti per troppo tempo.

Il Consiglio Direttivo del Parco, unanimemente, ritiene necessario ed urgente superare le norme contenute nel DPR del 1996, in materia di mobilità dei residenti sul territorio. Lo stesso DPR del 1996 è tuttavia l’unica Legge che la Pubblica Amministrazione possa applicare in materia di accesso alle zone TA.

Va detto altresì, al fine di sgomberare il campo da fraintendimenti, che il Parco non ha introdotto nessun nuovo divieto e non ha adottato nessun nuovo provvedimento.

Il Parco, e le forze dell’Ordine, sono semplicemente costretti ad applicare la Legge nel momento stesso in cui si decide di far uscire Cala Cuticcio dall’anarchia in cui versava da sempre.

Tutti hanno ben presenti gli assalti che, ogni estate, da molti anni, la Spiaggia di Cuticcio era costretta a subire, e tutti ricorderanno le giuste lamentele verso il Parco, indirizzate ad attivare dei controlli e ad alleggerire la pressione antropica sul sito.

Quest’anno il Parco ha potuto finalmente attivare un servizio di informazioni e visite guidate. Data la forte richiesta e le condizioni difficili in cui le guide avrebbero operato, ci si è dovuti avvalere del supporto delle Forze dell’Ordine, le quali, correttamente, hanno ricordato che non è possibile disattendere il DPR.

Tra l’anarchia di questi 24 anni e le imposizioni del DPR, non esistono al momento vie di mezzo.

Né è pensabile chiedere a un Ente pubblico o alle Forze dell’Ordine di ignorare una Legge dello Stato.

Questa consapevolezza, e la necessità di rispettare la Legge, non impedisce però al Consiglio di vederne l’inadeguatezza e di voler giungere rapidamente al suo superamento.

Il DPR potrà essere superato definitivamente dal Piano e dal Regolamento del Parco, su cui il Consiglio ha ripreso a lavorare da tempo. Il fatto che in tanti anni nessuna amministrazione, ordinaria o commissariale, abbia potuto raggiungere questo traguardo, è un sintomo chiaro delle difficoltà in cui operano i Parchi, non solo quello dell’Arcipelago ma anche tutti gli altri Parchi che ancora non sono riusciti a dotarsi dei loro strumenti di pianificazione.

Il Consiglio direttivo ritiene prioritario consentire ai residenti il pieno accesso al loro territorio. Tuttavia, per sciogliere il nodo di un DPR non rispondente alle esigenze del territorio e – illegittimamente – rimasto nel cassetto per tutti questi anni, è necessario il supporto del Ministero dell’Ambiente per trovare delle soluzioni nel breve termine, che consentano ai maddalenini di poter passeggiare liberamente su ogni sentiero, e alla Pubblica amministrazione (Parco e Forze dell’ordine in primis) di uscire da questa situazione paradossale.”

Il Consiglio Direttivo dell’Ente Parco Nazionale

Arcipelago di La Maddalena

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È una questione di punti di vista: come gli aquiloni… che pensano che la terra sia attaccata al filo

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Su questa dichiarazione a firma del Consiglio Direttivo del Parco, (resa pubblicamente dal buon Consigliere Dr. Gianluca Mureddu),  ritengo che ciò non possa condividersi e/o ritenersi sufficientemente giustificante.

Qui non si tratta di non rispettare la Legge e/o di assistere a vicende così definite banalmente mediatiche, ma si tratta di un vero è proprio grave malcontento sociale.

Dal tenore della banalità appresa… sembrerebbe di capire che il cittadino – (con la scusa che i buoi continuano a scappare dalla stalla indisturbati da oltre 24 anni…) – debba farsi carico delle inadempienze delle varie amministrazioni Verdi che hanno preceduto l’attuale in carica, facendo così ricadere le responsabilità ad esse nonché allo stesso Ministero dell’Ambiente… e della stessa legge che li sosterrebbe.

Smarcarsi in questo modo è veramente sorprendente e non mi sembra, inoltre, per nulla corretto.

Bisogna innanzitutto ricordare a questo Consiglio Direttivo che All’art. 1, comma 6 del DPR 11 Maggio 1996, viene detto che Nel territorio del parco, a decorrere dalla data di costituzione dell’organismo di gestione e fino all’approvazione del Piano del Parco, di cui all’Art. 12 della Legge 394/1991, si applicano, fatte salve le utilizzazioni del territorio medesimo per esigenze di carattere militare, anche connesse con accordi internazionali, le misure di salvaguardia riportate “nell’allegato A” al presente decreto, del quale costituiscono parte integrante.”

Domanda: Possibile mai che per formulare un regolamento ci voglio più di 24 anni?

Nell’allegato “A” dello stesso DPR, poi, leggiamo che Nelle Zona Ta dell’area terrestre del Parco nazionale dell’arcipelago di La Maddalena sono consentiti… L’accesso ai residenti nell’area del Parco nazionale per esercizio dei diritti di usi civici;

Ed altresì, sono consentire le Visite mirate, previa autorizzazione dell’organismo di gestione del Parco.”

Divieti specifici di circolazione sul territorio non risultano rivolti ai residenti.

Quindi:

  • sembrerebbe di capire, che l’accesso alla spiaggia di Cala Coticcio per l’esercizio dei diritti di uso civico, è chiaramente permessa ad ogni residente.
  • Altra situazione, invece, è quella delle visite mirate, che in detta zona TA potrebbero riguardare verosimilmente a chi non è residente o a iniziative di altro genere.

Mettere in sicurezza il sentiero che porta a Cala Coticcio, invece, sarebbe stato certamente una proficua ed intelligente soluzione per tutta la comunità del Parco, anziché risolvere il problema, all’ultimo momento, con un provvedimento restrittivo che non risolve nulla …e che, peraltro, per giusta competenza – (di Sicurezza Pubblica) – dovrebbe essere formulato dal Comune.

Ma tralasciando quest’ultima “chicca”, probabilmente discutibile, ciò che è vergognoso, invece, è il sistematico assalto indiscriminato che si registra giornalmente a Cala Coticcio da parte delle imbarcazioni che giungono dalla Costa Smeralda che, senza alcuna limitazione e controllo, invadono sfacciatamente la stessa Cala, addirittura, parcheggiando il loro mezzo nautico sull’arenile.

Negare quindi l’esistenza di questo assurdo divieto nei confronti dei residenti e rimandando addirittura la colpa al DPR di 24 anni fa, appare proprio una bislacca e banale scusa…

Bando alle chiacchiere… questo è un territorio che va gestito!

Non è pensabile, perciò, che l’Ente Parco possa smarcarsi dalle proprie responsabilità, pretendendo poi che i cittadini debbano farsi carico delle loro disattenzioni: nessuno ha mai preteso di violare la legge!… Ed è proprio per questo motivo che le Forze dell’Ordine sono chiamate a far rispettare la legge… e non a fare da spalla a chi mal interpreta la normativa vigente.

Per 24 anni, ce lo dobbiamo ricordare, ogni precedente Presidente e/o l’unico Commissario Deri hanno sempre e sapientemente inteso il DPR del 1996 nel verso giusto, e cioé hanno autorizzato i residenti ad accedere a Cala Coticcio, senza mai applicare alcuna limitazione e senza mai inventarsi interpretazioni contorte, o appesantite, della norma stessa.

Tutti, però, continuano a dimenticare la vergognosa situazione esistente alla Spiaggia Rosa di Budelli – dove i soliti “animalisti di turno” – continuano a sostenere situazioni fuori-legge o a dimenticare le Isolette del Mortorio abbandonate a se stesse, e dove anche lì, i magnifici turisti della Costa Smeralda fanno quello che vogliono…

Detto ciò, credo proprio che per uscire da questa unica situazione paradossale, pessimamente gestita e decisamente respinta da tutto il popolo maddalenino e non, l’unica via d’uscita rimasta sia quella di mandare tutti a casa e ripristinare l’Ente con soggetti all’altezza della situazione… oppure: che rimettano un professionista Commissario, vita natural durante!

(Si potrebbe scrivere un romanzo…)

(Alberto Tinteri)

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