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“I Maestri d’Ascia maddalenini”. Eccellenze Isolane al rilancio dell’Amministrazione Comunale

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LA MADDALENA – …Un Isola patrimonio non solo di biodiversità, ma ospite da sempre di grandi eccellenze artigiane quali i maestri d’ascia.

In passato, l’Isola vantava un considerevole dato per tonnellaggio delle barche in legno per quanto riguardava la Regione Sardegna; Nel 1838 si trovavano a Cagliari circa 42 imbarcazioni tra bastimenti e latine, addirittura solo a La Maddalena si contavano 16 esemplari.

Da questi piccoli cenni storici si può intuire facilmente quanto fosse centrale la figura dei maestri d’ascia per la realtà isolana del tempo. Per questo motivo gli enti del territorio si stanno mobilitando per progettare un piano di rilancio.

Oggi, gli ultimi maestri isolani si trovano presso i cantieri navali quali il Cantiere Navale Caprera di Davide e Gioacchino Del Giudice, il Cantiere Navale Carrano di Vincenzo Carrano e il Cantiere Navale Esposito di Francesco Esposito.
Questo vuole essere un focus sulle loro attività.

Cantiere Navale Caprera. La Ditta Fratelli Del Giudice, formata da Alberto noto Gioacchino e Gino, nasce nel 1957 per volere della madre, la quale si prodigò con ferma convinzione affinché tale iniziativa fosse portata avanti. Iniziarono la loro avventura con lavoretti di poco conto, sino al 1958 data in cui ebbero la commessa di un ottimo lavoro di trasformazione di un’Imbarcazione da pesca a traffico turistico di proprietà di un certo Signor Romano Vincenzo di Cala Gonone.

Nel 1959 intanto, la loro madre terminava la costruzione della casa sita in Via G. Cesare a La Maddalena. Nello spazio sottostante si ricavò un camerone lungo 11×8 metri circa, che fu adibito a cantiere Navale. In questo locale si iniziò a fare sul serio, si acquistarono i macchinari necessari: pialla a filo, sega a nastro, affila coltelli e tanta attrezzatura utile per espletare l’attività di Cantiere Navale, iniziarono ad elaborare modelli e successivamente disegni di barche, quindi alla costruzione di barche di piccole e medie dimensioni.

Sempre in quegli anni il cantiere si aggiudicò la costruzione di barche da pesca e per la pesca dilettantistica, da mt 5,50 e mt 8 per l’intero mercato di Santa Teresa Gallura.

Nel 1967 nasce sull’Isola di Caprera il Centro Velico Caprera, con il quale il cantiere iniziò a costruire imbarcazioni di diverso tipo e dimensione; dalle barche a vela tipo Figarò, Mosqueter, Caravel come pure di tutte le barche per la sicurezza in mare, barche da mt.7,40 a battellini da mt.4,50.
Si stima che il cantiere abbia costruito un totale di circa 400 barche.

È necessario tener conto che, oltre alle nuove costruzioni, il cantiere si è dedicato in quei tempi, anche come attività secondaria, alle riparazioni che le vecchie barche richiedevano. Fra i lavori interessanti hanno avuto l’onore di intervenire, mediante un lavoro molto accurato, sulla Imbarcazione d’Epoca denominata “Quadrifoglio”, in effetti si trattava dello “Shamrock IV” di Sir Thomas Lipton che regatò per una delle gare di Coppa America.

Purtroppo nell’Agosto del 2000 il cantiere ha subito una gravissima perdita, infatti, Gino è deceduto lasciando un vuoto professionale ed affettivo nel contesto dei Mastri d’Ascia Maddalenini. A lui è stata dedicata un’imbarcazione.

L’attività del cantiere prosegue positivamente sotto la direzione di Davide figlio di Gioacchino maestro d’ascia, da Chicco figlio di Gino maestro d’ascia e da Domenico, maestro d’ascia da sempre alle dipendenze del Cantiere, tutti e tre degni prosecutori di quell’Opera che Gino e Gioacchino iniziarono più di 60anni fa, e che Davide e Chicco, sperano sia trasmessa ai figli dei figli.

Attualmente, il Cantiere Navale Caprera sta restaurando un gozzo a vela latina, già noto ai più come “Mastro Gino”.

Cantiere Navale Esposito. Francesco Esposito, maestro d’ascia, è titolare del Cantiere Navale Francesco Esposito e da 40 anni porta avanti con passione la sua professione.

All’età di 14 anni fu un allievo presso il Cantiere Navale Demeglio Nunzio, proseguì poi la scuola per 10 anni, impostando con il suo maestro Nunzio Demeglio dei gozzi da 6.40, 7.40, 8.60 e 11 metri ancora “in vita” e in buono stato.

Successivamente, intraprese per conto proprio la professione a Palau, date le buone possibilità di mettere in atto le opere relative alla sua maestranza grazie all’esecuzione di restauri e riparazioni.

In seguito tornò a La Maddalena, dove la cultura e la tradizione dei maestri d’ascia è sempre stata di casa.

Attualmente il Cantiere Navale Esposito, sito in La Maddalena, lavora alla costruzione di un gozzo di 10 metri interamente in legno, progettato ed elaborato direttamente dal maestro d’ascia Francesco Esposito, il quale poi collabora con le maestranze locali per quanto riguarda la parte meccanica ed elettrica.

Francesco, non può nascondere quanto amore e passione dedica tutt’oggi a questa arte, che è la sua vita.

Cantiere Navale Carrano. Il Cantiere Navale Carrano, fondato nel 1946, è la casa di un artigiano maddalenino appartenente alla quarta generazione di maestri d’ascia: Vincenzo Carrano – (vedi).

In risposta al grido di aiuto delle eccellenze isolane, le quali temono sempre più l’estinzione, l’amministrazione comunale di La Maddalena e in particolare il delegato all’artigianato Stefano Cossu, mette in campo la volontà non solo di discutere, con i vari enti, un piano di rilancio di queste maestranze che stanno piano piano sparendo ma di sedersi anche ad un tavolo composto dal Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena, dall’Istituto Tecnico Nautico “Millelire” e dai maestri d’ascia isolani per programmare la nascita di un progetto di formazione per i ragazzi.

Le nuove generazioni sono dunque una possibile ancora di salvezza per riproporre, anche in chiave moderna, una professione che resta e resterà sempre un patrimonio inestimabile.

Stefano Cossu – (Consigliere Comunale)

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