CRONACA ED EVENTI

Il Mistero del Naufragio all’Asinara. «Traumi sul corpo di Calvia e il giallo dell’imbarcazione sparita»

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REDAZIONE – E’ Giallo sulla morte di Davide Calvia. «Qualcosa o qualcuno ti ha strappato la vita volontariamente… sono certa di questo». Sono le parole di Nadia Calvia la sorella di Davide.

È una giornata triste per Nadia: Davide era disperso da una decina di giorni dopo un incidente avvenuto nel Golfo dell’Asinara.

«Oggi – scrive la donna su Facebook – uno dei tuo messaggi avrebbe detto questo: ‘Auguri me surè… ajo paga a bì’, e io ti avrei risposto di passare da me al bar, senza problemi… E invece non riceverò nessun messaggio, né una tua visita».

«Perché la vita è così ingiusta? Perché il destino è stato così crudele con te? prosegue Nadia CalviaAnche se credo che questo non sia il destino… perché il destino è quando il Signore decide di accogliere una persona tra le proprie braccia, per ovvi motivi, ma qui è diverso! Qui qualcosa o qualcuno ti ha strappato la vita volontariamente… sono certa di questo! Nel mio cuore provo questa sensazione. Ed è per questo che con forte dolore tiro ancora fuori le unghie, indosso l’armatura e combatto per te. Oggi sarebbe stato un giorno felice, ma oggi sarà il giorno del mio non compleanno senza te».

Sul caso del naufragio della barca, sulla quale Calvia si trovava insieme al cugino Giovannino Pinna, ritrovato vivo – sono in corso gli accertamenti, tanti i punti ancora da chiarire. Al momento Pinna risulta indagato dalla Procura della Repubblica di Sassari per naufragio colposo e rischia da uno a cinque anni di carcere.

Lunedì 24 u.s. aprile il medico legale Salvatore Lorenzoni – incaricato dalla Procura di Sassari – ha eseguito l’autopsia sul corpo del 38enne. Rilevata la «presenza di politraumi», sulla cui origine non c’è però al momento alcuna certezza. Di sicuro si sa che dopo essere rimasto per dieci giorni in balia del mare, fra onde e scogli, al momento del suo ritrovamento, sabato scorso, Davide Calvia era irriconoscibile. Tanto che i familiari lo hanno identificato solo dai tatuaggi.

Per capire se il 38enne sia morto per annegamento o per i politraumi bisognerà aspettare i risultati finali dell’autopsia, che saranno consegnati alla Procura di Sassari entro giugno. All’esame ha partecipato anche il medico legale Francesco Lubinu, nominato dall’avvocato della famiglia Calvia, Marco Palmieri.

Sull’incidente indaga la Guardia Costiera e i Carabinieri di Porto Torres. Al vaglio degli inquirenti c’è anche il furto di una barca che era ormeggiata al porto di Porto Torres, sparita proprio il pomeriggio del 12 aprile e il cui proprietario denunciò il furto il giorno dopo.

I Carabinieri hanno sequestrato le immagini registrate da alcune telecamere di videosorveglianza del porto, per cercare elementi utili. Una delle ipotesi che gli investigatori stanno verificando è che la barca scomparsa dal pontile possa essere l’imbarcazione rubata e utilizzata dai due naufraghi e poi affondata nel Golfo dell’Asinara per cause che sono al momento sconosciute. Barca che non è mai stata ritrovata.

Tante le domande, sui fatti accaduti – (resi noti dalla stampa):

  • La sera del 12 aprile Pinna e Calvia stavano facendo una battuta di pesca sportiva nel Golfo dell’Asinara, nel tratto di mare fra Stintino e Porto Torres… dove le condizioni meteo non erano favorevoli – (?)
  • I due cugini, mentre la loro barca affondava, avevano lanciato l’SOS alla Guardia Costiera e poi erano scomparsi in mare – (?)
  • Pinna era stato ritrovato 24 ore dopo, con una muta sub in dosso, su una spiaggia di Marritza, nella Marina di Sorso, in condizioni critiche, mentre il cadavere di Calvia è stato rinvenuto dieci giorni dopo il naufragio, con traumi – pare – non compatibili con lo stesso naufragio – (?)
  • E poi… il giallo della barca scomparsa che era ormeggiata al porto di Porto Torres, sparita proprio il pomeriggio del 12 aprile e il cui proprietario denunciò il furto il giorno dopo, asserendo che nel serbatoio c’era poco più di un litro di benzina… – (?)

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