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OMS: “Omicron con Delta provocano lo tsunami di contagi”

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“Impennata di ricoveri e morti”

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AdnK – La simultanea circolazione delle varianti Delta e Omicron sta creando uno “tsunami di contagi” covid. Lo ha sottolineato il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della Sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, riferendo nel corso di un briefing alla stampa che “Delta e Omicron sono ora minacce gemelle che fanno aumentare i contagi a livelli record e fanno impennare le ospedalizzazioni e i decessi“. Ghebreyesus si è detto “molto preoccupato” e ha nuovamente invitato le nazioni più ricche a condividere equamente i vaccini con quelle più povere: “Omicron si sta muovendo così rapidamente che, oltre alla vaccinazione, sono necessarie anche misure sociali di salute pubblica per arginare l’ondata di infezioni, proteggere gli operatori e i sistemi sanitari, aprire le società e mantenere i bambini a scuola”, ha osservato il Dg Oms il evidenziando che “la pressione sui sistemi sanitari non è solo” legata ai “nuovi pazienti Covid che richiedono ricovero in ospedale, ma anche a un gran numero di operatori sanitari che si infettano a loro volta“.

E poi ci sono i non vaccinatii quali risultano molte volte più a rischio di morire per entrambe le varianti“. E su questo fronte Tedros ha puntato il dito contro la disinformazionespesso diffusa da un piccolo numero di persone“. E’ stata “una distrazione costante, che ha minato la scienza e la fiducia negli strumenti sanitari salvavita. Nelle enormi ondate di casi Covid attualmente osservate in Europa e in molti Paesi del mondo, la disinformazione che ha portato a esitazioni sul vaccino si sta ora traducendo nella morte sproporzionata dei non vaccinati. Il rischio complessivo legato alla nuova variante Omicron” del covid “rimane molto elevato”.

Evidenze consistenti mostrano che questa variante ha un vantaggio di crescita rispetto a Delta con un tempo di raddoppio dei casi di 2-3 giorni. Si osserva un rapido aumento dell’incidenza in un certo numero di Paesi, compresi quelli in cui Omicron è diventata la variante di Sars-CoV-2 dominante, come il Regno Unito e gli Stati Uniti”, ha rilevato l’Oms nell’aggiornamento epidemiologico settimanale. “Un calo nell’incidenza dei casi è stata ora osservato in Sud Africa“, ha evidenziato il report.

È probabile che il rapido tasso di crescita sia una combinazione dell’evasione immunitaria e dell’aumentata trasmissibilità intrinseca della variante di Omicron. I primi dati arrivati da Regno Unito, Sudafrica e Danimarca suggeriscono che c’è un rischio ridotto di ospedalizzazione per Omicron rispetto alla variante Delta, tuttavia – ha aggiunto l’Omssono necessari ulteriori dati per comprendere i marker clinici di gravità della malattia compreso l’uso di ossigeno, il ricorso a ventilazione meccanica e i decessi e capire in che modo la gravità può essere influenzata dalla vaccinazione o da una precedente infezione“.

Intanto il contagio continua a correre. “Nella settimana 20-26 dicembre, dopo un graduale aumento da ottobre, il numero globale di nuovi casi è cresciuto dell’11% rispetto alla settimana precedente, mentre i decessi sono rimasti stabili. Questo equivale a poco meno di 5 milioni di nuovi casi e oltre 44.000 morti“. Al 26 dicembre, sono stati registrati oltre 278 milioni di casi e poco meno di 5,4 milioni di morti nel mondo.

Fra i 5 Paesi con il maggior numero di nuovi casi segnalati c’è, questa settimana, anche l’Italia, con 257.579 nuovi contagi, +62%, insieme a Stati Uniti (1.185 653 nuovi casi settimanali, +34%), Gran Bretagna (611.864, +20%), Francia (504.642, +41%) e Germania (197.845, -30% rispetto alla settimana precedente).

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Omicron buca due dosi Pfizer

(Lo studio:)Contro la variante Omicron del coronavirus la capacità di neutralizzazione delle due dosi di vaccino anti Covid a mRna di Pfizer /BioNTech risulta compromessa, ma la dose booster ripristina “una potente attività neutralizzante. Il nuovo mutante mostra anche una significativa “resistenza a diversi anticorpi monoclonali in uso a livello clinico“.

L’analisi è stata fatta dall’università di Colonia con altri atenei tedeschi a 5 mesi dal ciclo vaccinale primario e un mese dopo il booster. Dopo 2 dosi di vaccino Pfizer/BioNTech, l’attività neutralizzante contro il virus originario era diminuita di 4 volte nel periodo di 5 mesi (da 546 a 139) ed è fortemente aumentata con il richiamo. Contro Omicron “solo il 30-37% dei campioni mostrava una neutralizzazione rilevabile“. Tuttavia, l’attività neutralizzante per Omicron è aumentata di oltre 100 volte dopo la dose di richiamo (raggiungendo quota 1.195 nell’indicatore utilizzato per misurarla), ed era rilevabile in tutti i 30 partecipanti analizzati (100%).

L’attività neutralizzante per Omicron è aumentata di oltre 100 volte dopo la dose di richiamo (raggiungendo quota 1.195 nell’indicatore utilizzato per misurarla), ed era rilevabile in tutti i 30 partecipanti analizzati (100%). Per quanto riguarda i guariti, subito dopo l’infezione, l’attività neutralizzante contro il virus originario era variabile da 37 a 11.008, (il valore calcolato dagli scienziati era 494 ed è diminuito a 93 dopo 12 mesi). Dopo una singola dose di vaccino si è avuto un forte aumento dell’attività neutralizzante (7.997 contro Wu01). Nessuna neutralizzazione o solo una debole risposta contro Omicron a una mediana di 12 mesi dopo l’infezione da Sars-CoV-2, ma una dose di vaccino ha indotto un forte aumento della risposta (da 8 a 1.549 un mese dopo l’iniezione).

Quanto ai monoclonali, l’attività neutralizzante contro la variante Omicron è stata abolita in 7 anticorpi su 9. E questo, concludono gli autori, “può limitare le opzioni di trattamento per Covid-19 indotto da Omicron“.

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