HOME

Riflettiamo: “Se non si seguono le regole, non ne usciamo più!”

.

Cari concittadini:

Purtroppo, non abbiamo capito un benemerito CAZZO!

Forse qualcuno di Voi non ha ben compreso che a La Maddalena ci sono 88 positivi al Covid (…tra i quali diversi con la Variante Inglese)… e ce ne sono altri 25 in attesa di esito.

Vogliamo aspettare che ci contagiamo tutti?

Qualcuno di voi, inoltre, forse non sa che in questo momento ci sono persone ricoverate in Ospedale a Olbia in condizioni gravi: con il casco dell’ossigeno e anche intubati, che stanno soffrendo e con loro tutti i loro familiari molto preoccupati.

Tutto questo, lo sappiamo tutti, accade solo ed esclusivamente a causa di una imponente presenza del Covid-19 sull’Isola.

La Variante inglese, a differenza del Covid tradizionale, pare sia più contagiosa – (soprattutto in ambienti chiusi) – anche oltre 6 metri da una distanza interpersonale. E la classica mascherina chirurgica farebbe ben poco, tanto è che ultimamente vengono consigliate le mascherine FFp2.

E a tal proposito, si legge:

  • Inoltre, anche uno studio coreano, pubblicato sulla rivista Journal of Korean Medical Science, dice che la distanza di due metri al chiuso potrebbe non bastare a evitare il contagio da coronavirus. I ricercatori, infatti, hanno analizzato le condizioni di un ristorante a Jeonju, città del Sud-Ovest della Corea del Sud, dove alcune persone sono state infettate dal coronavirus a giungo scorso. Tra queste, c’era anche uno studente che, secondo le loro analisi, avrebbe contratto il virus dopo solo 5 minuti di esposizione e a una distanza pari di 6,5 metri dalla persona infetta. (vedi)
  • Di particolare interesse sono i risultati pubblicati dal New England Journal of Medicine e dal Journal of the American Medical Association in merito alla permanenza vitale del virus in un ambiente ad elevata concentrazione (sanitario) e sulla distanza che quest’ultimo può percorrere trovandosi in un ambiente favorevole (per temperatura e umidità) in presenza di flussi di aria. Il nuovo modello preso in esame da questi studi, infatti – (dal titolo Turbulent Gas Clouds and Respiratory Pathogen Emissions Potential Implications for Reducing Transmission of COVID-19vedi), prende in considerazione un altro fattore e cioè la distanza e la sopravvivenza delle goccioline all’interno del soffio di aria rilasciato attraverso lo starnuto o il colpo di tosse. In pratica questa teoria ritiene che il grado di umidità e la temperatura interna all’espirazione (soffio di aria) permette alle goccioline di eludere l’evaporizzazione per molto più tempo del previsto. In queste condizioni, la vita di una gocciolina potrebbe essere molto più estesa (frazione che passa da secondi a minuti). Le condizioni dell’individuo e le condizioni ambientali (umidità e calore) possono far sì che le gocce di patogeno si possano trovare anche a una distanza di 7-8 metri.

Quindi, almeno in questo particolare momento di emergenza, è necessario restare a casa e muoversi meno possibile!

Forse sarà il caso anche di smetterla con l’utilizzo improprio di Facebook, Wathsapp e altri sistemi mediatici di comunicazione per raccontare “cazzate” e, ancora peggio, circolare per strada, a spasso, con le mascherine abbassate, raccontando teorie che non rispondono a questa pericolosa realtà.

Siamo seriamente in pericolo! Di questo passo non se ne può uscire facilmente.

Solo per riflettere qualche secondo, Vi invito a leggere questa drammatica lettera del Sindaco di Bono – il sig. Elio Mulas – rivolta quest’oggi ai suoi cittadini, nonostante il paese da qualche giorno è riuscito a tornare in “Zona Bianca”, ma d’improvviso si trova nuovamente in seria difficoltà, per le stesse ragioni che riguardano la nostra Comunità Isolana:

.

(Guardiavecchia.net)

.

.

.