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Sanità. I Pronto soccorso della Sardegna sono al collasso, attese fino a 18 ore

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CAGLIARI – Una situazione fotografata e resa nota dal quotidiano L’Unione Sarda: Intorno alla mezzanotte di lunedì nei pronto soccorso del Policlinico e del Brotzu l’attesa per chi aveva un codice verde e bianco era di circa 11 ore. Al Sirai di Carbonia di 14 ore; al San Martino di Oristano di 16 e 17 ore; all’Aou di Sassari di 7 ore; al Giovanni Paolo II di Olbia di 9 e 11 ore. Poi di mattina i tempi si sono ridotti notevolmente, ma a metà pomeriggio di ieri hanno ripreso a gonfiarsi: 3 e 6 ore a Cagliari; 10 ore nel Sulcis; a Oristano si registra ancora la situazione peggiore di tutta l’Isola.

Al Pronto Soccorso di La Maddalena, (ormai ignorato da tutti…) – continuano a farsi i “Salti Mortali” – fanno sapere dall’Ospedale Paolo Merlo – per la costante mancanza di personale costretto a turni massacranti.

È stata un’estate da incubo, e «anche adesso la situazione resta disastrosa, fa soltanto un po’ meno caldo, ma non hanno risolto nulla», avverte Pierpaolo Emmolo, rappresentante di un gruppo di associazioni del 118, «dopo i nostri interventi e le nostre denunce sono stati fatti incontri al vertice con Ats e Regione, ma i problemi sono sempre gli stessi: ambulanze in sosta per tantissime ore, senza assistenza né la possibilità di usare i servizi igienici, condizioni disumane per operatori e pazienti».

Rosanna Laconi, responsabile del Pronto soccorso del Duilio Casula di Monserrato, ha detto: «Siamo sempre in affanno, perché con il Santissima Trinità dedicato al Covid, due ospedali devono sopportare il carico di mezza Sardegna. Noi abbiamo una media quotidiana di 120 persone, di queste circa 20-25 sospetti Covid e per loro il percorso si dilata. Il mio messaggio è: vaccinatevi, vaccinatevi, vaccinatevi, perché altrimenti il sistema sanitario non regge. E usate il pronto soccorso soltanto per le urgenze, in prima battuta rivolgetevi sempre al medico di base».

Insomma… Medici e infermieri di tutti gli Ospedali Sardi costretti a turni lunghissimi, a non alternare giorni e notti di lavoro, a gestire molti più casi complessi rispetto a quelli che è umanamente possibile trattare.

I problemi andrebbero quantomeno affrontatilamentano le opposizioni in Consiglio Regionalema in Sardegna la maggioranza invece preferisce utilizzare la tecnica dello struzzo: ignorare (o negare) i problemi e aspettare che passino da soli“.

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