Test obbligatori. Ma è caos negli scali: «Nessuno controlla gli sbarchi»

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CAGLIARI – C’era chi il certificato di negatività al coronavirus non lo aveva e chi invece ne era in possesso ma nessuno lo ha controllato. Così i turisti che ieri sono arrivati in Sardegna, primo giorno di entrata in vigore dell’ordinanza del presidente della Regione con relativa circolare esplicativa, hanno mostrato stupore e disorientamento.

Lo ha rilevato una verifica effettuata dall’Unione Sarda, nei vari scali della Sardegna.

Qualcuno racconta di non aver trovato informazioni sufficienti, altri di non essere in grado rispettare l’obbligo di eseguire il tampone nell’Isola perché i laboratori privati chiedono l’impegnativa del medico curante per l’esecuzione del test. Discorso simile per quanto riguarda le verifiche di registrazione sulla app: “Nessun controllo” allo scalo di Elmas, dicono.

Ma chi dovrebbe vigilare?

L’Ordinanza regionale in alcuni punti non è chiara, intanto le aziende che gestiscono i tre scali sardi hanno distribuito dei volantini con i passaggi chiave del documento nel quale viene attribuita ad autorità portuale, Capitanerie e società di gestione la competenza per il controllo dei documenti che, inizialmente, valeva per l’imbarco. Passaggio che poi è stato corretto con “sbarco” ma il problema resta perché da un lato si limita il campo delle verifiche a quello della registrazione obbligatoria sulla app “Sardegna sicura“, dall’altro viene imposta l’immediata segnalazione all’assessorato alla Sanità di quei passeggeri che non sono muniti di certificato di negatività.

La scena è la stessa anche nei porti. La Guardia costiera di Olbia, ha chiarito ai microfoni di Videolina, che attendono direttive dalla Prefettura.

Molti turisti, fa sapere Federlalbergi, stanno rinunciando anche a costo di perdere il biglietto aereo o della nave, pur di non rimanere bloccati in Sardegna tra mille incertezze. Tutto ciò a causa della confusione che si è venuta a creare con l’entrata in vigore dell’ordinanza della Regione che impone l’obbligatorietà dei test sanitari per chi arriva nell’isola.

Sull’ordinanza arriva anche una nota di Confindustria Centro Nord Sardegna: “Non vogliamo alimentare nessuna polemica e non siamo in contrasto con la Regione nell’intento di tutelare la salute dei sardi, ma abbiamo bisogno di risposte chiare. Dobbiamo sapere con chiarezzaconclude la notacosa rispondere alle centinaia di telefonate che stiamo ricevendo“.

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