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L’Ospedale non si tocca

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Blitz del Consiglio Comunale al Paolo Merlo

Sindaco e Consiglieri si incatenano

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LA MADDALENA – Contro il ridimensionamento dell’Ospedale, Sindaco e Consiglio Comunale di La Maddalena si sono incatenati questa mattina alle cancellate del presidio ospedaliero Paolo Merlo, per protestare contro la Regione che non vuole ascoltare i problemi degli isolani costretti a subire la soppressione di reparti e la carenza di macchinari indispensabili per la sopravvivenza dei cittadini.

Il consiglio comunale, con in testa il sindaco Luca Montella, ha deciso così di fare una protesta significativa, addirittura, incatenandosi alle cancellate dell’Ospedale. Il motivo della protesta, come ormai noto a tutti, riguarda l’assenza della Regione alle istanze dell’Amministrazione Comunale a dover potenziare i servizi necessari già presenti al Paolo Merlo che, invece, man mano stanno scomparendo con il nuovo sistema regionale sanitario.

Qui occorrono risposte certeha detto il sindaco Montella ai microfoni di TG Rai Regioneinvece continuano a chiudere i reparti, bambini che nascono sui tavolini del pronto soccorso, la chiusura della ginecologia e della pediatria con l’assenza di un anestesista. Le Istituzioni devono mettere mano a questo serio problema. Stiamo anche aspettando la visita dei vertici istituzionali che però a tutt’oggi non ci hanno degnato della loro visita.”

Da cinque mesi a La Maddalena, è stato sospeso il Punto Nascite –  che ha il sapore della chiusura definitiva – e le partorienti sono costrette a recarsi a Olbia, tranne nei casi di urgenza dove è attivo un apposito servizio presso lo stesso Paolo Merlo.

Anche Gaetano Pedroni, capo gruppo dell’opposizione, ha ribadito di essere affianco al sindaco in questa protesta, perché rappresentata tutta la collettività. “Non possiamo accettare che la Regione Sardegna non dia risposte a queste problematiche sanitariedice Pedronie non possiamo accettare che le nostre concittadine debbano andare obbligatoriamente a Olbia a partorire. Questa condizione di insularità mette a rischio tutti, soprattutto in relazione alle  lunghe e difficoltose distanze – compreso il tratto di mare –  che ci separa da Olbia”.

Noi continueremo in questa protesta sino a che qualcuno non ci ascoltacontinua il Sindaco Montellanelle altre località della Sardegna qualcuno è intervenuto solo quando si sono sollevate le asticelle della protesta. Noi non vogliamo arrivare a punti estremi, anche perché abbiamo sin ora manifestato in maniere molto civile e per questo chiediamo, anzi pretendiamo il rispetto della nostra Comunità che vive in un luogo isolato. Tutti i sindaci ci hanno dato la loro solidarietà, ma noi aspettiamo la solidarietà di chi ha il dovere di risolvere questi problemi. Non si può di correre il rischio di partorire in un Traghetto, o di perdere la vita su un Traghetto perché qui ancora non c’è un servizio h24 di anestesia.”

La protesta continuerà anche nelle prossime ore: ”Una riforma sanitaria non può mettere a rischio la vita delle personeconclude l’assessore alla Sanità Massimiliano Guccinise lo fa è una riforma sbagliata. La politica rifletta. Noi non ci fermeremo sino a che il diritto alla salute dei nostri concittadini non sarà garantito.

A novembre 3.000 persone sono scese in Piazza per il Paolo Merlo. (vedi)

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